Il 2019 inizia all’insegna del grande teatro - In gennaio Turandot, Placido, Paolini, Branciaroli e la rivisitazione dell’Otello
Il nuovo anno teatrale in Alto Adige si apre con una serie di spettacoli di ottimo livello e per tutti i gusti.
Ha tutti i requisiti del grande evento Turandot in visione al Teatro Comunale di Bolzano dal 10 al 13 gennaio. La celebre novella persiana, di cui è protagonista la principessa Turandot che sottopone i suoi pretendenti ad una serie di terribili indovinelli, ha ispirato famosi compositori (Ferruccio Busoni, Giacomo Puccini) e commediografi (Carlo Gozzi, Bertolt Brecht). Interpretano questa edizione-colossal affidata alla regia di Marco Plini gli attori della Compagnia nazionale dell’Opera di Pechino, noti in tutto il mondo per la loro perfezione stilistica nel gesto, canto e danza. Sono accompagnati in scena, in un tripudio di colori e di effetti sonori, da un ensemble composta da musicisti italiani e cinesi. La fascinazione del teatro incrocia Asia ed Europa, mondi lontani e vicini. Sul palcoscenico del teatro di piazza Verdi sono attesi attori italiani di grido.
Michele Placido e Anna Bonaiuto sono gli interpreti di Piccoli crimini coniugali (prod. Goldenart, 24-27 gennaio). Nella commedia a tinte noir del qualificato drammaturgo francese Éric-Emmanuel Schmitt una coppia consolidata da anni di matrimonio vive una dolorosa e incredibile lacerazione quando l’uomo, per un banale infortunio domestico, perde la memoria e, di riflesso, la sua identità. Altro nome illustre è Franco Branciaroli protagonista de I miserabili nell’adattamento del romanzo di Victor Hugo da parte di Luca Doninelli (31 gennaio-3 febbraio; prima in scena al Forum di Bressanone il giorno 29 poi al Teatro Puccini di Merano il 30). Il suo personaggio, Jean Valjean, dopo aver patito vent’anni di carcere per il furto di un pezzo di pane, è diventato, sotto falso nome, sindaco rimanendo protettore di vagabondi e prostitute.
Per vedere all’opera un altro attore di prestigio quale è Marco Paolini, ci si sposta al Teatro Comunale di Gries. Nel tempo degli dei. Il calzolaio di Ulisse (15-17 gennaio, al Forum di Bressanone il 18, al Teatro Puccini di Merano 19) è uno studio sull’Odissea in cui Ulisse diventa un calzolaio viandante che nasconde la propria verità e racconta storie strane e inverosimili destinate però a diventare reali. Nello stesso teatro è in programma Stasera si cena a letto!, divertente commedie di Marc Camoletti in cui una donna tradita dal marito escogita una piccante ed erotica vendetta che creerà non pochi imbarazzi al coniuge (Arte del far ridere, 30 gennaio).
Si richiama al teatro civile Se potessi avere… tratto da Acciaierie (2009) di Antonio Caldonazzi, Andrea Castelli, Sandro Ottoni che offrono preziosi materiali storici relativi alla nascita della zona industriale di Bolzano in cui operai sfruttati cullarono sogni destinati a rimanere tali. Lo spettacolo della Filodrammatica di Laives è arricchito dalla partecipazione del coro Monti Pallidi (Rassegna/Concorso Nazionale il Mascherone, 27 gennaio).
Anche il Teatro Cristallo riserva al proprio pubblico un programma mensile piuttosto interessante e eterogeneo. Due sono gli spettacoli rivolti ai bambini: Becco di rame è ricavato dall’omonimo libro di Alberto Briganti, il geniale veterinario che ha veramente costruito una protesi al becco dell’oca Tolosa perché fortemente danneggiato dall’aggressione di una volpe (Teatro del Buratto, 5 gennaio). Protagonista di Moztri! è Tobia, un bambino molto taciturno che riversa il suo talento espressivo nel disegno di esseri mostruosi in antitesi alle prestazioni scolastiche piuttosto negative (Luna e GNAC Teatro, giorno 19). Di qualità risultano anche le proposte targate teatro amatoriale, da Otto donne e un mistero – commedia thriller/noir di Robert Thomas ambientata in una villa di montagna dove viene commesso un inaspettato delitto (La Compagnia delle Muse di Cremona, 11 gennaio) – al teatro-cabaret di Oh che bella la guerra di Luigi Lunari che assembla canti, testimonianze, monologhi e satire per avanzare una visione critica della Grande Guerra (GAD Città di Trento, il 27). La Bibbia riveduta e scorretta è il titolo del musical proposto da Oblivion (Arte del far ridere, 16 gennaio). Si tratta di una versione dissacrante e comica del testo sacro, ravvivata dalla presenza dei collaboratori di Johann Gutenberg, l’inventore della stampa a carattere mobile che permise ampia diffusione della Bibbia a partire dal XV secolo.
Il fiore all’occhiello del teatro di via Dalmazia spetta a due allestimenti di assoluto valore artistico. Il primo è Otello Circus ideato e diretto da Antonio Viganò (11-12 gennaio). In questo sperimentale incontro tra gli attori della compagnia Teatro la Ribalta e l’Orchestra Allegro/Moderato di Milano si racconta di Otello, il celebre personaggio di Shakespeare e Verdi, obbligato a recitare la tragedia della propria gelosia in un circo.
Il secondo (25 gennaio) è la commedia shakespeariana La bisbetica domata che, nell’adattamento di Angela Demattè e nella raffinata regia di Andrea Chiodi, diventa un sottile gioco della finzione e dei travestimenti dai quali si articola una storia dagli effetti comici dettate dalla complicata convivenza di ragioni del cuore e crudo interesse. Al Nuovo Teatro di San Giacomo, in occasione della Giornata della Memoria, è in visione Lager, in cui due attori leggono le dolorose lettere e testimonianze dei deportati reclusi nel campo di concentramento allestito in via Resia a Bolzano (Cooperativa Teatrale Prometeo, 25 gennaio).
È il dialetto veneto il filo conduttore dei due spettacolo iscritti al 39° Concorso Nazionale del Teatro Dialettale “Stefano Fait” al teatro Gino Coseri di Laives. La sua vivacità ricorre sia nelle maschere della Commedia dell’Arte animate da Carlo Goldoni ne Il bugiardo (Compagnia dell’Orso di Lonigo, 11 gennaio), sia in Tanto bridon par ninte, libero adattamento e traduzione in lingua veneta della commedia shakespeariana Tanto rumore per nulla (Associazione Artistica Schio Teatro ottanta, 25 gennaio). [Massimo Bertoldi]