Gli schiaffoni che non fanno male...
La tradizione degli Schuhplattler rivive nel gruppo folcloristico di Termeno
Nell’immaginario collettivo ci sono alcuni elementi che identificano in maniera assolutamente precisa l’identità e il folklore altoatesino/sudtirolese. Escludendo per eccesso di ovvietà la pur fondamentale gastronomia – canerderli, strudel, merende e simili – nell’abbigliamento tipico delle diverse valli, nelle tante sfumature del dialetto e in occasione delle tante feste che scandiscono il calendario è possibile ritrovare segni tangibili dello spirito di questa terra.
Tra le peculiarità più caratteristiche e gioiose dei momenti di festa spicca la tradizione degli Schuhplattler, i “battitori di scarpe”, giovani aitanti che ballano in formazione schiaffeggiandosi, battendosi con vigore le cosce e le suole delle scarpe, non risparmiandosi in acrobazie. Tra i gruppi più attivi dell’Alto Adige figura il Traminer Schuhplattlergruppe: sentiamo Fabian Lechner, presidente del sodalizio dell’Oltradige.
Quando è nato il vostro gruppo?
La fondazione risale a prima della seconda guerra mondiale. Durante il periodo fascista, per meglio dire, in occasione dell‘italianizzazione dell’Alto Adige, furono proibite tutte le tradizioni tirolesi e per questo motivo anche il nostro gruppo fu costretto a sciogliersi. Circa 30 anni più tardi, negli anni ‘70, un gruppo di ragazzi di Termeno ha rifondato gli Schuhplattler. Il nostro gruppo, così come esiste oggi, è nato ufficialmente nel 1975. L’anno prossimo, dunque, festeggeremo il nostro 45° anniversario.
Da chi è composto il vostro gruppo degli adulti?
Il nostro gruppo è composto solamente da ragazzi di Termeno, tutti tra i 16 ed i 35 anni. La maggior parte di loro lavora come artigiani o come agricoltori, sebbene ci siano anche ragazzi che hanno un lavoro completamente diverso. I membri più giovani del nostro gruppo non lavorano ancora, ma vanno ancora a scuola.
Quali sono le regole o i “movimenti base” del vostro ballo?
La maggior parte dei nostri brani è nel tempo di tre quarti. Durante le canzoni battiamo ritmicamente le mani sulle cosce, facendo tantissime figure diverse. In occasione delle nostre esibizioni indossiamo sempre lo stesso abbigliamento: i Lederhosen, ovvero i tradizionali pantaloni di pelle.
Avete la libertà di inventare nuove figure o ci sono dei limiti imposti dalla tradizione?
Alcune canzoni esistono già da oltre 100 anni, altre invece da qualche decennio. Possiamo senz’altro inventare nuovi balli oppure altre figure da affiancare ai nostri balli tradizionali. Non c‘è nessun limite imposto dalla tradizione che ci impedisca di farlo.
La vostra associazione comprende anche alcuni giovani. Che tipo di attività svolgono i più piccoli?
I più piccoli possono entrare nel nostro gruppo all’età di quattro anni e più o meno svolgono le stesse attività degli adulti. Loro partecipano alle esibizioni rivolte ai giovani e alle famiglie, circa 10-12 spettacoli all’anno.
Alcuni gruppi hanno aperto questo ballo anche alle donne. Avete progetti in questo senso? Avete mai ricevuto qualche richiesta di questo tipo?
Oggi come oggi sembra di essere normale che le donne facciano le stesse cose originariamente riservate agli uomini. Ci sono alcuni gruppi di Schuhplattler che hanno integrato bene le donne e fanno pure delle esibizioni fenomenali. Ma questa innovazione è secondo noi un peccato, visto che con la creazione di gruppi misti l’usanza dello Schuhplattlen perde un po’ del suo reale significato: un ballo fatto dai ragazzi per impressionare le ragazze. Non abbiamo integrato nessuna donna finora e per i prossimi anni credo che non cambieremo strategia.
[Mauro Sperandio]
GLI APPUNTAMENTI DI LUGLIO
Per chi volesse vedere gli Schuhplattler di Termeno in azione, ecco gli appuntamenti di luglio.
Domenica 7: Raduno degli Schuhplattler a Malga Haidenberg
(S. Lorenzo di Sebato)
Lun 8: Lunedì lunghi di Tirolo
Mer 24: Mercoledì lunghi Termeno
Lun 29: Lunedì lunghi di Tirolo