Michael Aster, la musica come espressione
In luglio due concerti della nuova stella del panorama altoatesino
Quattro anni fa Michael era un ragazzo timido, aveva da poco terminato gli studi in psicologia e coltivava una grande passione per lo sport.
Oggi il ventottenne di Cornaiano si sta affermando sempre più come cantautore nello scenario pop locale. Dein Leben, Oben e Lissabon sono solo alcuni dei brani che l’hanno reso celebre al pubblico altoatesino. Per conoscerlo meglio l’abbiamo intervistato.
Michael, quando hai scritto la prima canzone?
Era il settembre 2016. Strimpellavo qualche accordo con la chitarra ed è stato molto spontaneo che accompagnassi la melodia con alcune mie frasi. Dopo un’ora avevo già scritto metà testo. Una volta terminata la canzone, i primi ad ascoltarla sono stati i miei genitori e ne sono rimasti entusiasti. Così, senza farmi grandi aspettative, ho inviato il brano ad alcune emittenti radio locali. Dopo qualche settimana hanno iniziato a trasmetterla ed è stato davvero piacevole ascoltarla la prima volta alla radio.
Qual è il verso di una tua canzone che ti descrive meglio?
“Nichts zu riskieren, nichts zu gewinnen, nichts zu verlieren”, ovvero nulla da rischiare, nulla da vincere e nulla da perdere. Questo è il primo verso di Dein Leben, la mia prima canzone. Se quel giorno di autunno ho iniziato a scrivere canzoni, è qualcosa nato in maniera del tutto casuale. È un’opportunità che mi si è manifestata e che ho saputo cogliere, ma che di certo non mi aspettavo potesse cambiare la mia vita. Io sono stato sempre un ragazzo molto timido, ma nella musica ho trovato la miglior forma di comunicazione per esprimere me stesso.
La tua voce è sempre accompagnata dalla chitarra. Che rapporto hai con questo strumento?
Direi unico. La musica mi è sempre piaciuta e come tutti cantavo sotto la doccia le mie canzoni preferite. Poi, però, volevo poter accompagnare la mia voce con uno strumento e ho visto nella chitarra la compagna perfetta. Ho iniziato a suonarla 5 anni fa, consultando libri e tutorial online. I risultati all’inizio non erano dei migliori, ma piano piano, come in ogni rapporto di coppia, le cose hanno iniziato a funzionare.
Qual è il momento che preferisci: ascoltare il tuo nuovo pezzo alla radio o cantarlo davanti ad un pubblico dal vivo?
Penso cantare dal vivo. I testi delle mie canzoni raccontano storie, vogliono trasmettere emozioni e parlano spesso d’amore. Coinvolgere un pubblico attraverso la propria musica è qualcosa di incredibile. Cantare la tua canzone e constatare che la tua voce non è l’unica che senti, ma è accompagnata da quella di centinaia di persone è davvero molto gratificante. Inoltre, rappresenta uno stimolo in più ad andare avanti in quello che sto facendo. Non nascondo, però, che ascoltare un proprio brano alla radio ha il suo fascino.
Ultimamente ti è capitato di collaborare con altri cantanti locali come Tamira ed Emily Ferri. Cosa si prova ad esibirsi con altri artisti?
Non può che essere una cosa speciale. Entrambe hanno cantato una parte delle mie canzoni e attraverso la loro voce hanno dato una marcia in più ai brani. È bello poter condividere i miei testi con altre voci, che siano queste di altri cantanti o di semplici amatori. Mi piacerebbe un giorno poter ascoltare la cover di un mio brano, cantato da qualcuno che ha l’ambizione di diventare un artista. Significherebbe aver trasmesso qualcosa con la mia musica.
L’augurio che ti fai per il futuro è quello di poter vivere un giorno esclusivamente della tua musica?
Non ne sono ancora sicuro, più che altro non so se sarò pronto ad un simile salto. L’augurio che mi faccio è che le mie storie arrivino sempre a chi le ascolta. Rappresenterebbe un grande successo per me. Poi ovvio, se diventassi anche un professionista nel panorama musicale sarebbe qualcosa in più.
[Fabian Daum]
Concerti in programma:
05.07: Castello Stachlburg, Parcines
24.07: Miss Südtirol, piazza Terme, Merano