Lost & Found, l’archeologia prima del 1919
Mostra storica ospitata fino a novembre dal Museo Archeologico di Bolzano
La mostra “Lost & Found: Archeologia in Alto Adige prima del 1919” è stata inaugurata il primo aprile scorso e resterà attiva fino al 17 novembre di quest’anno.
Nel corso delle diverse epoche della storia, l’Alto Adige è stato abitato da numerose popolazioni, le cui diverse abilità artigianali e artistiche possono oggi essere ammirate in oltre mille cimeli esposti alla mostra temporanea.
Se oggi tutto questo è possibile, bisogna fare un passo indietro di oltre 500 anni. è infatti con i primi anni del XVI secolo che si svilupparono le prime forme di interesse nei confronti di oggetti antichi. Personaggi come Johann Turmair o Anton Roschmann sono tra i primi a richiamare l’attenzione sulla necessità di salvare, conservare e rendere accessibile tutto ciò che oggi definiamo come patrimonio culturale. Questa idea si concretizzò durante il XIX secolo, quando i nobili appassionati di storia crearono le loro collezioni private e la società borghese istituì le prime associazioni museali in Tirolo, Alto Adige e Trentino.
Entro i primi anni del ‘900, le città più importanti di queste zone godevano di un museo con la propria collezione archeologica. Con l’interesse sempre maggiore verso ciò che è antico e la consapevolezza del valore di determinati cimeli storici, iniziarono a diffondersi le figure dei mercanti d’arte. Essi, anche grazie ad una regolamentazione non sempre chiara ed equa sulla ripartizione dei beni trovati tra proprietario del terreno e ricercatore, contribuirono alla vendita e alla conseguente esportazione di importanti complessi di manufatti all’estero.
Lost & Found ripercorre questo percorso storico attraverso la disposizione di teche e di casse in legno, simboli della conservazione e dell’esportazione dei beni. All’interno di queste è possibile guardare alcune animazioni e ricostruzioni divertenti, didascalie che contestualizzano i fatti, oltre all’esposizione di scavi locali e di oggetti provenienti dai musei della regione, dell’Europa e del Nordamerica. Andreas Putzer e Günther Kaufmann sono i curatori della mostra ed è proprio con Günther che abbiamo fatto una chiacchierata.
Quest’anno si festeggia il centenario del trattato di Saint-Germain che ha visto l’annessione dell’Alto Adige all’Italia. A livello di beni archeologici è stato restituito qualcosa dall’Austria?
Quello della restituzione è un tema che viene affrontato all’interno della mostra. Sono solo 4 i pezzi che Vienna ha reso all’Alto Adige: l’altare raffigurante la divinità persiana Mitra, una pietra miliare di Prato all’Isarco e due orecchini di Salorno. Gran parte dei cimeli locali si trovano ad Innsbruck, ma trattandosi di una collezione privata non sono mai stati restituiti.
Com’è cambiata la tutela dei beni culturali nel corso degli anni?
Si può iniziare a parlare di tutela dei beni culturali solo con l’istituzione dei primi musei durante il XIX secolo. Prima, infatti, erano solo i nobili a dedicarsi al collezionismo. Col tempo si è venuto a formare comunque un senso di responsabilità e di comprensione della storia della propria Heimat. Solo, però, con i primi decenni del XX secolo si ha una vera e propria legislazione sulla tutela dei beni culturali ed in Italia bisogna aspettare addirittura il 1939.
Lo sviluppo di nuove tecnologie ha permesso di migliorare i lavori in ambito archeologico?
Certamente, persino nella realizzazione di questa mostra. Grazie a Internet oggi è possibile effettuare velocemente ricerche bibliografiche sulle collezioni dei vari musei di tutto il mondo. Inoltre il contributo degli scanner digitali e dei droni, con i quali è possibile effettuare foto dall’alto, rappresentano introduzioni che vanno a migliorare la realizzazione degli scavi.
Esiste anche un libro dedicato alla mostra?
Sì e sarà in vendita con i primi di maggio. La prima parte è di carattere scientifico e tratta i temi e il concetto di Lost & Found, approfonditi anche attraverso i contributi di altri colleghi di tutto il mondo. La seconda parte è invece un catalogo con la scheda completa di ogni singolo pezzo della mostra.
[Fabian Daum]
LOST & FOUND
Archeologia in Alto Adige prima del 1919
Dal 2 aprile al 17 novembre 2019
Museo Archeologico dell’Alto Adige
Via Museo 43 - Bolzano
www.iceman.it