Il piacere di raccontare l’essenza del calcio
Intervista a Federico Bertacchi, autore di “Sottoal7” e “Quanto manca?”
Il calcio può essere visto come uno sport in cui si danno semplici calci ad un pallone. Oppure come un vero e proprio business dove circolano cifre spropositate di denaro tra chi lo pratica ad alto livello e chi lo segue.
Poi c’è chi come Federico Bertacchi - bolzanino classe ‘98, studente di giurisprudenza a Modena col sogno di diventare avvocato seguendo le orme del padre - non si sofferma sull’aspetto superficiale e sotto la luce dei riflettori dello sport, ma ne ricerca l’essenza, il lato più intimo e umano, andando a raccontare storie di vita quotidiana di professionisti e amatori all’interno e all’esterno del rettangolo di gioco.
Dal 2017 Federico pubblica questa tipologia di contenuti sulle pagine social di Sottoal7 (oltre 20.000 follower su Instagram) e di recente ha dato alle stampe il suo primo libro dal titolo “Quanto manca? - Tasselli di un sogno nato in cortile”.
Federico, come ti sei avvicinato alla scrittura?
La mia passione per la scrittura nasce durante gli anni del liceo e si concretizza con il progetto di Sottoal7 nel corso del mio primo anno di università. I fondatori della pagina, Federico Piazza e Mattia Bertoli, li conoscevo per i comuni trascorsi a calcio e a scuola. Mi hanno chiesto di curare le pagine social e di scrivere alcuni approfondimenti. All’inizio era un hobby, ma presto la scrittura è diventata una vera e propria urgenza.
Tanto da arrivare a scrivere un libro...
Ho avuto l’idea dopo aver letto il libro di un altro ragazzo che come me gestisce un blog online. Lo dovevo fare, però, raccontando il lato del calcio che interessa a me, vale a dire quello intimo, psicologico e umano un po’ come è lo scopo di Sottoal7. Ho iniziato quindi a raccogliere un po’ di storie e in nove mesi ho completato la mia opera.
È stato difficile il passaggio da contenuti brevi sui social alla realizzazione di un libro?
Non è stato sempre semplice, ma ho affrontato il tutto con grande piacere. Ho addirittura perfezionato il mio stile di scrittura tanto da ripercuotersi positivamente anche nella stesura di contenuti online.
L’ultimo capitolo è dedicato alla tua esperienza sui campi del Talvera con la maglia del Bozner. Qual è il suo valore?
Altissimo. L’urgenza personale di scoperta di me stesso nasce dalla passione per il calcio e per chiudere il cerchio dovevo tornare lì dove tutto è cominciato. La passeggiata attorno ai campi da gioco, di cui si narra all’interno del libro, l’ho fatta per davvero. Ho annotato tutti i ricordi che mi venivano in mente per poi trascriverli in quel capitolo. Episodi personali, ma che di fatto riguardano tutti coloro che hanno praticato questo sport.
Andrea Ranocchia ha scritto la prefazione del tuo libro, Daniele De Rossi segue la pagina Instagram di Sottoal7. Cosa si prova nel vedere che campioni dello sport apprezzano il tuo lavoro?
Immenso piacere. Andrea è una persona splendida, ho collaborato con lui nel progetto Froglife, una serie di racconti trasformati poi in video che ripercorrono la sua carriera sportiva. Quando gli ho chiesto se gli avrebbe fatto piacere scrivermi la prefazione, ha accettato con estrema gentilezza e disponibilità.
Daniele De Rossi invece è citato nel libro tra i miei supereroi d’infanzia. Eravamo già in contatto e avrei dovuto spedirgli una copia. Io però mi trovavo a Roma perché la mia fidanzata vive lì, e conoscendo l’indirizzo di casa sua abbiamo provato ad incontrarlo di persona. Fatalità vuole che appena siamo giunti lì, lui sia uscito dalla porta del palazzo. L’ho salutato e ancora prima che gli consegnassi il libro mi aveva già riconosciuto. È stato un incontro emozionante.
Federico, “quanto manca”... alla realizzazione del tuo prossimo progetto?
Ho iniziato a raccogliere spunti e storie di protagonisti del calcio dilettantistico: chi con un trascorso nelle giovanili di un top club, chi nella squadra del paese e chi in Promozione. Racconti molto diversi tra loro, ma collegati da una grandissima passione e semplicità. Non so ancora quando concretizzerò il tutto, ma di certo voglio continuare a scrivere perché la scrittura mi ha permesso di crescere e conoscere meglio me stesso.
[Fabian Daum]
“Quanto manca? Tasselli di un sogno nato in cortile”
Pag: 104
Editore: pubblicazione indipendente
Anno: 2020
Prefazione: Andrea Ranocchia
L’autore del libro scrive: Scavando nella memoria, cominciare a raccontare. Attraverso le parole far rivivere personaggi, luoghi e avventure. Storie di vita, antiche leggende e fiabe intramontabili. Una cassaforte di cui siamo custodi tutti, ognuno per sé. Al suo interno il tesoro più prezioso: il tempo.