Tanti piccoli passi per diventare artista
Intervista alla giovane Sara Di Nasso, emergente pittrice bolzanina
Quante volte è capitato di porci un obiettivo da raggiungere interamente nel minor tempo possibile? Chi più e chi meno, tutti siamo incappati nella bramosità del "voler tutto e subito", trascurando quelle che sono le tappe fondamentali di un percorso: le vittorie, le sconfitte, i momenti di difficoltà e di crescita. I cosiddetti piccoli passi.
Ne è consapevole Sara Di Nasso che, nonostante il desiderio di volersi affermare come artista, non vuole forzare la sua indole creativa per bruciare le tappe. Anzi, preferisce rinunciare a qualche concorso pur di conservare la leggerezza e l'entusiasmo che la contraddistinguono in ciò che disegna. Da qualche mese dipinge nel suo atelier presso l'associazione "Lasecondaluna" di Laives.
Quando hai capito di voler diventare un'artista?
Fin da bambina sono sempre stata una persona creativa, a cui piaceva dipingere, disegnare e lavorare con carta e cartone. Proprio per questo ho poi frequentato il liceo artistico. Il momento di svolta, però, l'ho avuto durante gli anni dell'Accademia. Grazie al maestro Bimbi ho capito che per fare arte bisogna raggiungere l'essenza di un quadro, la sua verità. Ho così compreso davvero cosa rappresentasse per me la pittura e, di conseguenza, cosa volessi fare io con essa.
Non a caso, ora dipingi in un atelier...
È vero! Prima dipingevo solo a casa e questo veniva percepito all'esterno come un semplice hobby, anche se per me non lo è mai stato. Ora è tutto più concreto, la percezione dell'hobby si è trasformata in "Sara è una pittrice". Inoltre, sono anche operatrice giovanile presso lo Jugenddienst Unterland.
Il dipendere da un secondo lavoro ha effetti negativi sulla tua arte?
Sicuramente non è sempre positivo, soprattutto in termini di tempo ed energie. Tuttavia, oltre a sostenere economicamente la mia arte, questa attività mi permette di vedere altre persone, vivere dinamiche differenti da cui prendere nuovi spunti. Lo vivo come arricchimento e svago. Sebbene un giorno voglia affermarmi come pittrice, ogni tanto sento la necessità di staccare dal fare arte. Se ci si ossessiona con il dover guadagnare a tutti i costi con le proprie opere, quello dell'artista diventa solo un lavoro di produzione. E l'arte non è produzione, ma leggerezza.
I tuoi quadri hanno una particolarità: non sono firmati...
Lo sono, ma solo sul retro. La firma sul disegno non rientra nella mia concezione di artista. Il nome non fa parte dell'opera. L'obiettivo attraverso i miei quadri è di muovere qualcosa nello spettatore. La sua sensazione non deve corrispondere a ciò che suscita in me quell'opera o alle emozioni che mi hanno portato a dipingerla. Lo spettatore può vedere ciò che vuole, può lasciarsi trasportare in un altro mondo e non per forza nel mio solo perché sul quadro c'è la mia firma. Io con un dipinto inizio a raccontare una storia, ma il suo proseguimento lo compie chi osserva.
Oggi cosa sei solita rappresentare?
Ultimamente dipingo spesso bambini e paesaggi. Per me rappresentano ricordi, poi se nei bambini che disegno ci sono io o chi altro è irrilevante. Prendo spunto da foto ricordo personali e individuo le pose che mi piacciono maggiormente. Provo quindi ad assemblarle a personaggi e ambientazioni che mi suscitano qualcosa. Non sempre mi rendo conto cosa io stia effettivamente rappresentando, talvolta impiego degli anni a comprenderlo. Durante l'Accademia, ad esempio, dipingevo tantissimi boschi. Solo di recente ho capito che quell'insieme di alberi rappresentava il bosco vicino casa mia. In quel periodo, infatti, avevo nostalgia di casa.
Quali consigli ti senti di dare a chi sogna un giorno di diventare un artista?
Consiglio di non guardare troppo i social, Instagram e Pinterest in particolare, per trovare l'ispirazione e il proprio stile. Si tende a farlo inconsciamente, ma difficilmente risultano costruttivi. Se ti interessa uno stile o un artista, studia lui e la sua arte, poniti delle domande, ma non essere la sua copia. Datti tempo e dipingi con costanza, sarà poi naturale trovare il tuo stile e avere delle opportunità. Si tratta di un percorso evolutivo da compiere a piccoli passi, senza forzature, per migliorare sia come artista che come persona.
[Fabian Daum]
CHI È SARA DI NASSO
Nata a Bolzano nel 1997, Sara Di Nasso mostra fin da subito una grande indole creativa abbinata ad una forte curiosità per ciò che la circonda. Frequenta il liceo artistico "Walther von der Vogelweide" di Bolzano, diplomandosi nel 2016. Dopo un anno a Monaco decide di trasferirsi a Firenze, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti e consegue nel 2020 il Diploma Accademico di primo livello in pittura. Recentemente ha partecipato alla mostra collettiva "Art'è donna" del Comune di Bolzano. Vive a Montagna e il suo atelier si trova presso l'associazione culturale "Lasecondaluna" di Laives.