LA METÀ DELLA MIA MELA... È MARCIA!
Pubblicata la terza raccolta della vignettista bolzanina Valentina Stecchi
È uscita la terza raccolta della vignettista bolzanina Valentina Stecchi, un libro fatto di strisce, vignette e tavole che indagano il tema amore.
La miscela perfetta per come vivere l’amore non esiste, secondo Valentina, perché è una cosa molto personale e intima. Questo libro, “La metà della mia mela è marcia” vuole essere un incitamento alla libera espressione di se stessi. L’unico ingrediente segreto per arrivare alla torta perfetta è ascoltare se stessi e conoscersi...
Valentina, parlaci del libro e della tua passione per il disegno.
Ho sempre avuto la passione per il disegno, è una cosa che mi sono sempre portata dietro. Più che una passione è proprio un mio modo di essere. Non riesco a stare senza disegnare: penso sia il modo migliore che ho di esprimere me stessa, prima ancora della parola.
Questo libro è nato come un gioco, come gli altri libri che ho realizzato. è una raccolta di vignette, strisce e tavole con un argomento in comune: l’amore. Però il libro non vuole consigliare nulla sull’amore, bensì raccontare le stranezze e affronta una delle cose più complicate al mondo: le relazioni. Vuole essere una pacca sulla spalla di chi pensa di avere una gran sfortuna e anche un modo per mostrare come nessuno di noi è perfetto. Il libro vuole sfatare il mito di Aristofane dicendo che non è vero che soli siamo incompleti: siamo nati interi e non ci manca nessuna metà.
Le fiabe iniziano tutte con un c’era una volta... Le tue storie finiscono con un vissero felici e contenti?
Anche questo libro comincia con un “c’era una volta...” ma in realtà non è per niente una favola tradizionale. Vale, la protagonista, non è una principessa e non incontra nessun principe azzurro, ma sono proprio le imperfezioni e le stranezze dei personaggi, l’esagerazione dei loro comportamenti a far sorridere e forse anche a farci riflettere sull’assurdità di alcune esperienze che probabilmente non solo Vale ha vissuto. Ho utilizzato i personaggi in modo che il lettore possa divertirsi immedesimandosi ma anche scoprire che c’è del bello negli scivoloni che tutti facciamo. Il “felici e contenti” di questo libro racconta che la felicità non è qualcosa di irraggiungibile e fuori da noi, ma qualcosa che abbiamo dentro e che dobbiamo solo trovare.
Quali avventure e insidie vengono affrontate in questa raccolta?
Il libro parte con una maledizione: “Chi non si è mai sentito particolarmente sfortunato alzi la mano!” Ci sono delle situazioni ricorrenti nelle nostre vite che a volte ci portano all’estenuazione. Vale, personaggio impulsivo ed energico, si lancia alla ricerca dell’amore, supportata dai suoi amici e continua a trovarsi in situazioni paradossali. Conoscendo gli altri, però, scopre anche le sue di stranezze. Ma Vale non demorde, e continua a cercare l’amore, nonostante tutto. Il libro alla fine vuole forse suggerirci che tutte le esperienze sono un modo di conoscere e conoscerci più a fondo e ci permettono di definirci come individui.
Com’è strutturato il libro?
Il libro è un’alternanza di strisce, vignette e tavole che indagano il tema dell’amore. Per quanto ogni mini-storia sia autoconclusiva, c’è un filo rosso che le lega tutte e che alla fine compone il libro come un puzzle in cui ogni pezzo trova il suo posto.
Qual è la morale o anche la sottile trama che lega queste vicende?
È il tempo a collegare le vicende. La storia inizia con Vale bambina, il lettore la segue attraverso le vicende e ogni volta, insieme a lei, impara qualcosa nuovo. Scopriamo così quello che lei vuole o non vuole, qualcosa sulle sue paure e sulle sue stranezze che emergono proprio attraverso il confronto con gli altri e con gli amici. Direi che la morale è “conosci te stesso/a”.
Parlaci dei primi due libri che hai scritto...
Il primo, “L’amicizia è come un cactus”, è una raccolta di strisce che parla dell’amicizia, quella indistruttibile, resistente anche nel torrido deserto, come le piante grasse. Il secondo libro, “Non sono una signorina”, affronta le tematiche di genere, sempre attraverso il linguaggio del fumetto, con leggerezza ma senza superficialità. Ho cercato di portare una risata costruttiva su alcuni paradossi che tutti noi viviamo a prescindere dal nostro genere. In questo libro la protagonista viene spesso additata perché deve comportarsi da signorina, quindi rispettare delle etichette, che però la limitano e le impediscono di essere se stessa e, giustamente, lei si ribella.
C’è un modo per poterti vedere? Magari a una presentazione online oppure sui tuoi canali social?
Certamente. I libri sono disponibili direttamente contattandomi per mail o attraverso i miei canali social. Le mie pagine Facebook e Instagram si chiamano “Vita da vignetta”, nome nato spontaneamente dall’idea che la vita dà moltissimi spunti creativi e comici, senza poi dover inventare molto altro. Non vedo l’ora però di tornare in presenza per poter presentare il libro a Bolzano o altrove. Mi piace davvero il contatto con le persone e il confronto sui miei lavori e sulle tematiche che affronto, ma anche le chiacchiere spontanee, mi danno sempre nuovi spunti di riflessione.
Progetti futuri?
Ah, sempre troppi per le ore che ha una giornata! Vorrei già fare il prossimo libro, ma non so ancora su cosa esattamente. Ho molte idee nel cassetto ma per ora lo tengo chiuso e ci metto dentro sempre nuovi spunti, quando sarà pieno metterò ordine e vedrò cosa ne esce. Mi piacerebbe fare un libro illustrato per bambini. È un sogno che mi porto dietro da quando ero piccola...
[Mathias Graziani]