“Voglio distruggere il sistema che ci recinta”
Il giovane artista Afro Eccli realizza graffiti, suona e scrive poesie e fumetti
Afro Eccli è un giovane artista di Bolzano. L’arte lo accompagna fin dalla sua infanzia, quando insieme ai genitori andava a vedere mostre in tutta l’Europa. Oltre a disegnare graffiti scrive poesie, fa musica e produce fumetti stampati su carta o magliette.
Quando hai scoperto che l’arte ha una grande importanza per te?
Fin da bambino sono stato attratto dall’arte; ho sempre disegnato, per me era una via di sfogo, qualcosa di attraente, dall’impatto fortissimo; l’arte è qualcosa di grandioso. Essendo stato con i miei genitori in molti musei in giro per l’Europa, ero già nell’ambiente. L’arte non è solo l’oggetto che puoi vedere in un museo, è la creatività in generale, come la puoi anche trovare in cucina. C’è chi trasforma la propria vita in un’opera d’arte. Io differenzio anche tra arte consumistica e arte naturale.
Che scuole hai frequentato?
Dopo le superiori non mi sono iscritto all’università, imparo molto dall’ambiente che frequento. Avrei paura di farmi smorzare la creatività dall’imposizione tecnica, anche se tecnicamente devo migliorare. Mi piacerebbe fare qualche corso. Scrivendo anche poesie mi piacerebbe studiare semantica. Mi piace pure essere attivo nell’ambito musicale; con degli amici abbiamo un sound system, faccio scratching, che non è un semplice andare avanti e indietro, c’è una tecnica dietro. Con il nostro gruppo musicale “Melograno” abbiamo prodotto anche cd e abbiamo fatto tanti concerti in zona. Qui ci conoscono specialmente per il rap.
Una delle tue passioni sono i graffiti.
Spesso e volentieri con un amico abbiamo fatto anche lavori grossi come un mercato a Biella o lavori per privati; al Premstallerhof a Bolzano abbiamo organizzato una jam con vari artisti e abbiamo dipinto i muri attorno al campo da basket.
So che fai anche fumetti...
Sì, col protagonista Boiler Boy,il mio alter ego. Stampiamo anche magliette. Il gruppo che realizza serigrafie, fumetti, stampe su carta e magliette si chiama “Perle ai Porci Production”. Adesso ci diamo da fare con l’artista Zolfo di Bolzano; disegniamo e poi stampiamo le magliette; usiamo materiali come il bambù e il cotone naturale; le magliette vengono colorate con colori naturali come la rapa rossa, il melograno ecc. Poi le diamo al nostro unico punto vendita, il Mardi Gras.
Cos’è per te l’arte?
L’arte per me non è solo libera espressione universale; purtroppo può anche essere interpretata in modo sbagliato. Quando mi piace un artista cerco di entrare nel suo mondo, di capire il suo modo di comunicare. Quando da piccolo andavo a vedere un concerto ero anche capace di chiedere all’artista perché aveva scritto proprio quella frase lì. Nella mia arte ci metto del personale ma vorrei dare anche un messaggio che è abbastanza distruttivo. Il tema è di resistere interiormente, ma anche di distruggere il sistema che ci recinta. È dura sopravvivere all’anticultura bolzanina, dove è difficile trovare spazi legalmente.
Anche se sei molto giovane, hai già girato parecchio: qual è la mostra che ti è piaciuta di più?
Tra le esperienze più belle mi viene in mente il nome di un evento di poesia a Milano che si chiamava “La rivoluzione della ginestra”, un richiamo alla famosa poesia di Leopardi.
Il tuo pittore preferito?
Torno a Zolfo, che non ha avuto mostre famose, ma i suoi disegni sono quelli che più mi colpiscono.
[Silvia Amico]