Un mese di grandi nomi (e spettacoli)
Marco Paolini, Toni Servillo, Ottavia Piccolo, Gabriele Cirilli e tanti altri
Che la nuova stagione teatrale sia decollata nel migliore dei modi, lo si capisce dalla ricchezza e dalla varietà dei cartelloni offerti dai teatri presenti in provincia.
Al Teatro Comunale sono attesi due artisti di primo piano in qualità di ospiti del Teatro Stabile: Marco Paolini propone Nel tempo degli Dei, un viaggio epico che – attraverso il racconto di dei, mostri, uomini e guerrieri legati a Ulisse – ripercorre l’essenza dell’anima europea (7-9 novembre h. 20.30, il giorno 10 alle h. 16); Toni Servillo è regista e protagonista della commedia metateatrale Elvira di Brigitte Jaques@Gallimard, ossia sette lezioni sull’arte drammatica impartite dal celebre attore Louis Jovet a una giovane allieva in difficoltà nell’interpretare la scena dell’addio di Elvira nel Don Giovanni di Molière (20-23 novembre h. 20.30, il 24 alle h. 16). Dal 28 novembre al 1° dicembre (h. 18.30), ci si sposta nella Sala Prove per un nuovo appuntamento con Word Box, per l’occasione rivolto a Della madre che Mario Perrotta sta preparando sviluppando un’approfondita indagine intorno alle metamorfosi contemporanee della figura materna.
Non mancano curiosità e interesse nel vedere all’opera due bravi attori solisti del calibro dello storyteller Federico Buffa con Il rigore che non c’era, che diventa metafora di tutti quegli eventi, spesso inaspettati, che determinano tanto i fallimenti quanto i successi nella vita, come raccontato a proposito di piccoli o grandi episodi legati a Pelè, Messi, George Best ma anche Cassius Clay, Bob Dylan, i Beatles (5 novembre, h. 20.30). E poi, sostenuto dalla sua graffiante e esilarante comicità, Angelo Pintus in Destinati all’estinzione riflette sull’involuzione dell’uomo contemporaneo imprigionato dalle proprie paranoiche debolezze (15 e 16 novembre, h. 20.30).
Ritorna al Teatro Comunale, ospite de L’Obiettivo, Gabriele Cirilli con lo show Mi piace…di più, chiara allusione ai “like” propri dei social network di cui il comico denuncia il senso del ridicolo unitamente ad altri comportamenti deviati del nostro quotidiano (12 novembre, h. 20.30).
Alla Haus der Kultur inizia la nuova stagione del Circolo La Comune: dal 2 al 4 novembre (h. 21) la compagnia Pantakin porta in scena Leonardo e la Colomba, omaggio a Leonardo da Vinci in chiave poetica e circense, per rivivere le sue invenzioni e le sue bizzarre fantasie. Prosegue al Teatro Comunale di Gries con l’ospitalità della compagnia Torino Spettacoli con le collaudate Dodici rose scarlatte, celebre e brillante commedia del 1936 di Aldo De Benedetti di cui sono protagonisti marito, moglie e un misterioso mazzo di fiori (16 novembre, h. 21). Nello stesso teatro prosegue la rassegna “Il Mascherone” con la XX edizione del Festival Nazionale del Teatro promosso dall’Associazione Culturale Luci della Ribalta di Bolzano. L’appuntamento del 17 (h. 16.30) è con Tre sull’altalena di Luigi Lunari nella versione del Teatro del Corvo di Padova.
Piuttosto interessante risulta anche la programmazione del Teatro Cristallo. Lo spettacolo clou, inserito nella rassegna In Scena in collaborazione con il Tsb, è Occident Express di Stefano Massini (16 novembre, h. 21). La celebre attrice Ottavia Piccolo, nata a Bolzano, assume il ruolo di una donna anziana in fuga da Mosul con la nipotina che raggiunge a piedi Stoccolma vivendo esperienze e disagi terribili tra bombardamenti, violenze e speranze. Di pari impatto è il monologo Cermis. Ciò che non si può dire di Pino Loperfido, interpretato da Mario Cagol e accompagnato dalle musiche di Alessio Zeni (27 novembre, h. 21). Si evocano i fatti del terribile 3 febbraio 1998, quando un aereo militare americano tranciò di netto i cavi della funivia del Cermis provocando la morte di venti persone precipitate nel vuoto. Ha tutti i requisiti dello spettacolo di spessore qualitativo Dragpennyopera della compagnia Nina’s Drag Queens, ospite della rassegna Corpi Eretici del Teatro La Ribalta (26 novembre, h. 21). Nella libera ispirazione a The Beggar’s Opera di John Gay dominano le donne legate al bandito Macheath, prossimo all’esecuzione capitale. L’uomo è amato e odiato, agognato e ripudiato. Per i bambini ci sono due spettacoli assai coinvolgenti: Girotondo nel bosco della compagnia La Piccionaia (9 novembre, h. 16.30) è un poetico e immaginario viaggio alla scoperta dei segreti degli animali, mentre Valentina vuole della Compagnia Progetto 99 (il 30, h. 16.30) è la favola dei desideri e dei sogni di una bambina che, pur accontentata in tutto, scopre importanti mancanze che intende colmare.
Allo Spazio Costellazione di Oltrisarco il giorno 8 alle 20.30 è prevista la visione de La fiaba di Re Artù proposta dalla cooperativa Grazie alla Vita di Mezzolombardo, da oltre quarant’anni attiva con i diversamente abili che diventano attori di questo testo dedicato all’amicizia, al perdono e al coraggio.
Continua al Nuovo Teatro di San Giacomo la rassegna “Prossima fermata” curata dalla Cooperativa Prometeo. Ad un pubblico di bambini sono indirizzate le divertenti commedie (una) Regina della compagnia Teatro Evento-Quinto Equilibrio (17 novembre, h. 17) – viaggio fantastico inventato da due bambine al tempo in cui regnavano le governanti vecchie e stanche e le fanciulle erano mestamente obbedienti – e Buongiorno vecchia signora! di Stivalaccio Teatro (giorno 29, h. 17), di cui è protagonista una vivace e indomita vecchina che instaura un sorprendente rapporto di amicizia con La Morte capitata a fare il suo dovere.
Si alza il sipario sulla quarantesima Rassegna Concorso Nazionale del Teatro Dialettale “Stefano Fait” organizzata dalla Filodrammatica di Laives al Teatro del Filodrammatici Gino Coseri. Fuori concorso il pubblico potrà applaudire Andrea Castelli con la novità La meraviglia (8 novembre, h. 20.30) e Né serva né padrona di e con Claudia Contin Arlecchino, un omaggio alle attrici della Commedia dell’Arte (il 16, h. 20.30). Partecipa invece alla competizione En diaol per cavel, commedia in dialetto trentino di Cinzia Berno e Roberto Marafante affidata alle competenze espressive della filodrammatica La Logeta di Gardolo.
[Massimo Bertoldi]