Barbara Zanetti, un multitalento esplosivo
La cantautrice dell’Oltradige è diventata un’icona del Sudtirolo che avanza
Barbara Zanetti è presto diventata un’icona della scena musicale locale e, più in genere, del nuovo Sudtirolo che avanza ormai da qualche decennio.
Madrina d’importanti eventi pubblici e celebrazioni, giurata di talent e concorsi di bellezza come Miss e Mister Südtirol, ospite televisiva delle reti televisive nazionali d’Oltralpe, host di programmi radiofonici, cantante di scena per il teatro, Barbara ha saputo inoltre conciliare l’attività discografica con l’impegno sociale nell’assistenza ai malati del morbo di Alzheimer che, come ci dirà lei stessa, sta per trovare una vetrina importante nel prossimo spettacolo dei Vereinigte Bühnen Bozen. Dopo aver fatto parte dei Westbound, un’esperienza che ne ha plasmato il gusto e consolidato la capacità di stare sul palco, la cantautrice dell’Oltradige è passata ai Carpe Diem e poi ha inanellato una serie di album che l’hanno resa popolare, cui vanno aggiunti i singoli tra cui spiccano alcuni inni, come quello per i Campionati mondiali di biathlon o quello dell’HCB Foxes, la squadra di hockey di Bolzano.
Abbiamo tutti avuto un idolo o un riferimento particolare in campo musicale: qual era quello di Barbara Zanetti e che influenza ha avuto sulla sua vena di cantante e autrice?
Per me sono state le canzoni rock che mi hanno commosso, come quelle dei Led Zeppelin o di Tina Turner, ma anche le musiche del periodo di Woodstock. Vocalmente nessuno mi ha influenzato.
Attualmente chi o cosa le piace ascoltare, in generale e sulla scena sudtirolese? A quale genere musicale pensa di appartenere con la sua proposta?
Mi piace Angus & Julia Stone, un duo australiano dall’animo folk. Un artista eccezionale è Herbert Pixner, infatti ho quasi tutti i suoi dischi. La mia musica direi che è quella del cantautore senza paura del pop.
Lei vive in un Oltradige profondamente cambiato negli ultimi 40 anni: se avesse una bacchetta magica cosa cancellerebbe di questa evoluzione?
La rapida crescita del traffico.
Ammirevole è il suo prolungato impegno sociale per l’ASAA (Associazione Alzheimer Alto Adige), culminato con il brano Run for Life presentato un paio di mesi fa: ce ne vuole parlare? Ci sono trascorsi tra i suoi affetti che l’hanno convinta ad avvicinarsi a questa associazione?
È nata l’idea di accompagnare musicalmente il progetto di Alfred Monsorno, che fu il primo altoatesino nel 1979 a percorrere la maratona a New York: esattamente 40 anni dopo, Alfred e i suoi due figli correranno di nuovo la maratona, cogliendo l’occasione per attirare l’attenzione sul morbo di Alzheimer. I proventi sono donati direttamente all’associazione ASAA Alzheimer Alto Adige, che quest’anno celebra il suo 20° anniversario. Mia nonna aveva il morbo di Alzheimer e così è nato il contatto con loro.
Cosa bolle in pentola per l’immediato futuro?
Attualmente lavoro in studio all’estero al nuovo singolo Dein Leben insieme a Ralf Metzler. Questa canzone fa parte dal progetto teatrale In Teibsand – Loslassen, basato sul libro della scrittrice Edith Moroder che è anche nel direttivo ASAA. La direttrice delle Vereinigte Bühnen Bozen, Irene Girkinger, si è detta subito entusiasta di ospitare il progetto in coproduzione presso il Teatro Comunale di Bolzano, dove pertanto avrà luogo la prima assoluta, nel periodo dal 13 al 17 novembre 2019. La canzone viene pubblicata a fine ottobre su tutte le piattaforme digitali internazionali.
Può spiegarci cos’è lo Schlager?
Mi dispiace, ma questo tipo di musica non rientra nel mio repertorio.
[Daniele Barina]