Musei del presente, ma con occhi al futuro
Eccel Kreuzer e Forte di Fortezza: le sfide del nuovo direttore Emanuel Valentin
Della grande famiglia Azienda Musei provinciali, il Forte di Fortezza ed il Museo Eccel Kreuzer di Bolzano rappresentano le new entry più recenti. A differenza dei loro “fratelli” musei, i due complessi erano gestiti dall’ente provinciale, senza però godere di una figura di vertice in loco.
Così è stato fino a novembre 2022, quando Emanuel Valentin viene nominato direttore di entrambe le strutture. Due le principali sfide che lo attendono: la ristrutturazione del museo bolzanino e la realizzazione di un centro sulla storia recente altoatesina con esposizione permanente presso il forte.
Direttore Valentin, come ha vissuto questi primi mesi in carica e cosa unisce i due musei?
Sono felice e onorato di questo incarico. Entrambe sono istituzioni di grande rilevanza anche se diverse tra loro. Il forte è immenso e non ha eguali in regione, mentre il Museo Eccel Kreuzer ha un carattere di casa-museo. Esiste però un collegamento tematico: il primo si dedica alla storia recente e al mondo dell’arte contemporanea, il secondo dispone di una vasta collezione riguardante il modernismo tirolese di oltre 300 artisti dei territori Euregio. Sono musei giovani, c’è quindi molto da fare, ma sarà una bella sfida.
E in quanto sfida, quali obiettivi si è posto sotto la sua direzione?
Dobbiamo alzare gli standard di qualità, seguendo anche le direttive del Consiglio internazionale dei musei. Su alcuni aspetti siamo già pronti, altri vanno ancora sviluppati, dal concetto museale vero e proprio fino alla realizzazione di mostre. L’idea è creare un centro di competenza museale per la storia recente dell’Alto Adige, con mostra permanente sul tema.
Su quali contenuti porrà l’attenzione il nuovo polo museale?
Sulla mostra che ripercorrerà la storia altoatesina del XX secolo in quattro chiavi tematiche: la lingua, la connessione e il collegamento, i confini geografici ed identitari e la regione come contesto generale. A questa verranno poi affiancate due strutture complementari: un centro di documentazione e un lab per attività didattiche e comunicazione. Con il primo si vuole ampliare la collezione di cimeli del forte ed essere un centro di studio e ricerca per ricercatori e amatori; con il secondo si punta a collaborare con scuole e facoltà universitarie locali. Questi sono i concetti fondanti, ma essendo ancora in fase di sviluppo con realizzazione prevista nel 2026, abbiamo l’opportunità e il dovere di coinvolgere la comunità in toto, così da creare insieme i contenuti di mostra e museo.
Non a caso, mantra del forte è essere un luogo d’incontro e di scambio culturale...
Oggi un museo non può essere solo uno spazio in cui si presentano frontalmente contenuti culturali. Deve essere aperto al territorio, allo scambio, alla partecipazione attiva della popolazione che porta idee e feedback rendendo viva la struttura. Il forte non appartiene alle istituzioni, ma a noi tutti. Se così concepito, sarà sempre parte integrante della realtà sociale e culturale locale.
Per il Museo Eccel Kreuzer sarà presto tempo di ristrutturazione...
Esatto, inizio lavori previsti nel 2024 e dureranno un anno, durante il quale il museo rimarrà chiuso. Parliamo di una casa sotto i portici del XIII secolo, all’epoca ad uso commerciale, ma anche abitativo e oggi espositivo. Verrà naturalmente conservata la sua identità gotico-medievale.
Abbiamo parlato di futuro. Quest’anno cosa offriranno i due musei?
Nel forte dal 18 marzo ospiteremo la mostra Wandlung-Mutation in collaborazione con l’associazione UNIKA. A maggio ci sarà il Water Light Festival e in data 8 luglio avrà luogo il Südtirol Jazz Festival. Nel museo Eccel Kreuzer è stata da poco inaugurata la mostra Grand tour: un viaggio nella pittura di paesaggio dove su questo tema verranno esposte le opere di alcuni artisti della collezione. In estate è prevista una mostra che vedrà coinvolti entrambi i musei: opere del museo bolzanino che verranno reinterpretate da artisti contemporanei e saranno poi esposte nel forte.
[Fabian Daum]
Chi è Emanuel Valentin?
Il 42enne ladino Emanuel Valentin ha completato gli studi in etnologia e antropologia sociale e culturale a Tubinga, conseguendo poi un dottorato di ricerca presso la Facoltà di Scienze della Formazione della LUB. Ha lavorato come curatore presso musei in Alto Adige, Germania e Svizzera e come assistente di ricerca presso diverse università. Inoltre ha anche lavorato presso la Direzione Istruzione, Formazione e Cultura ladina e l’Ufficio per il Fondo Sociale Europeo della ripartizione provinciale Europa.