L’ensemble che suonò per Michael Jackson
La Zag, famiglia di musicisti meranesi amanti del Medioevo e del Rinascimento
Chi non conosce i La Zag? Questo storico gruppo di musica medievale e rinascimentale ha suonato in ogni castello dell’Alto Adige e si è fatto una fama anche all’estero, dalla Germania all’Inghilterra e in molti altri paesi. E ha suonato con – e per – alcuni grandi del pop e del rock.
Il gruppo meranese, formato dalla famiglia Ferrarese, è stato attivo sia nel campo concertistico e discografico sia in rievocazioni storiche ed attività didattiche. La Zag è ancora attiva in forma di duo. Abbiamo incontrato Franco Ferrarese ed Elfriede Ferrarese-Rungg nella loro casa a Merano.
Raccontatemi come nasce La Zag...
Ci siamo incontrati a Salisburgo presso il Carl Orff Institut, dove studiavamo entrambi. Tra le materie avevamo lo studio delle danze storiche, per cui entrammo per la prima volta in contatto con le danze rinascimentali e con la musica antica. Così formammo una coppia di ballerini e collaborammo con l’ensemble Tenta, che suonava musica medievale e rinascimentale con strumenti originali. Fummo affascinati da questi strumenti e quindi cercammo degli artigiani che ci potessero costruire una ghironda e una cornamusa. Entrammo in contatto con Kurt Reichmann di Francoforte, che costruì la nostra prima ghironda e ci ha introdusse sulla scena della musica antica e della Bordunmusik in Germania e con Westenberg, da cui comprai una cornamusa. Andammo dapprima ad abitare in Germania poi ci trasferimmo a Merano. Iniziammo a frequentare i castelli altoatesini suonando la cornamusa per qualche bicchier di vino... A Merano cominciammo ad insegnare propedeutica musicale per bambini presso l’Istituto Musicale in lingua tedesca e a suonare in trio, con mio fratello Loreno, dapprima in collaborazione con gruppi teatrali poi nei castelli.
Da dove nasce l’interesse per la musica antica?
Ci siamo capitati dentro spontaneamente, non abbiamo avuto un approccio di tipo storico o intellettuale. Qualcosa di recondito nell’anima ci deve essere... l’amore per i castelli, forse un’influenza può averla avuta la musica prog rock degli anni Settanta come quella dei Jethro Tull. La loro musica e la loro estetica abbondavano di tematiche medievali. Ma anche i Led Zeppelin hanno usato anche la ghironda.
Avete fatto da spalla e collaborato con musicisti molto famosi…
Abbiamo suonato nello stesso concerto di Alan Stivell e dei Chieftains (con loro in un grande ensemble!) a Trento. La collaborazione più importante è stata con Ritchie Blackmore, celebre chitarrista dei Deep Purple e dei Rainbow che ci scelse come gruppo spalla per un tour italiano.
Da trio siete diventati un quartetto in famiglia: voi e le vostre due figlie...
Sì, cantavamo tutti e quattro. Io suonavo la dodici corde e la cornamusa, Elfriede la ghironda e il flauto dolce, Anna Florina le percussioni e il flauto dolce e Anna Viola il violino. Siamo partiti dalla musica rinascimentale e medievale.
I compositori preferiti?
Pretorius e Giorgio Mainerio.
I concerti più belli?
Il tour in Inghilterra, in particolar modo a Bath. Poi i concerti de “Il Cavaliere delle Dolomiti”, un progetto che raccontava del leggendario popolo dei Fanes.
Tra i vari album che avete pubblicato, quale preferite?
“Il Cavaliere delle Dolomiti” con Ellade Bandini, Gruppo Elettrogeno, Solis String Quartet e Alessandro Parente.
E l’evento più eclatante?
Aver suonato davanti a Michael Jackson durante il suo “Dangerous Tour” a Solda, in una casa privata, prima, durante e dopo la cena. Le nostre figlie, che erano sue fans, non ci potevano credere! Ci apprezzò molto, ci fece i complimenti e mi strinse la mano.
[Gregorio Bardini]