Il poliedrico organista di Lagundo
Carlo Benzi, ligure di origine, insegna al Conservatorio “Claudio Monteverdi”
Abita a Lagundo da diversi anni un musicista poliedrico a 360°, originario di Savona e docente presso il Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano.
Stiamo parlando di Carlo Benzi, un personaggio tutto da scoprire.
Parlaci del tuo incontro con la musica...
Ho iniziato ad ascoltare musica con mio padre quando ero piccolo, durante la scuola elementare. C'era sempre un disco o una cassetta che girava nello stereo, oppure un programma di Radio Tre da ascoltare e registrare. Ricordo di aver giocato molto spesso con i Lego e di aver ascoltato brani di Bach, un'associazione apparentemente un po' strana. Dopo però, avendo conosciuto la musica di Bach anche sul piano della sua costruzione logica, questo accostamento non mi è più sembrato casuale. Ad un certo punto avevo deciso di suonare l'organo e mio padre mi accompagnò da un suo amico, Piero Salvi, che mi propose di imparare la teoria per comporre, trascrivere una registrazione e improvvisare. Per me è stata un'esperienza magica che non mi ha mai abbandonato, anzi mi è stata utilissima, essendo oggi organista a Lagundo, il paese dove abito.
Quali maestri sono stati determinanti nel tuo percorso formativo?
Certamente, come detto, il primo di loro, Piero Salvi, per l'approccio giocoso all'apprendimento musicale, unito a contenuti significativi. Poi il mio professore di pianoforte, presso il quale mi sono diplomato, Walter Ferrato, per la sua dedizione allo strumento e all’insegnamento. Nel campo della composizione e della musica elettronica invece voglio ricordare Sandro Gorli, Alessandro Solbiati, Niccolò Castiglioni, Riccardo Sinigaglia, Michele Tadini e Franco Donatoni per la loro grande umanità e cultura e per aver stimolato la creatività di tutta la classe. Mi hanno insegnato a non aver paura di esprimere le proprie idee, musicali e non. Franco portava inoltre in classe torte, cappuccini e cioccolata per tutti. La lezione diventava un sodalizio culinario-musicale, molto efficace.
Quali sono i tuoi compositori preferiti?
Primo fra tutti Bach, che a mio giudizio rappresenta la sintesi più perfetta fra costruzione rigorosa, espressione affettiva e religiosa e dimensione ludica del fare musicale. Poi naturalmente Mozart e Beethoven, per la loro carica umana, inventiva e sotto diversi aspetti rivoluzionaria, ma anche Vivaldi per la sua energia travolgente. Della musica del Novecento apprezzo moltissimo l’espressionismo della Seconda Scuola di Vienna, quindi Schönberg, Webern e Berg, la musica seriale di Stockhausen e Boulez, ma anche Ligeti, Berio, Maderna e Nono, quest’ultimo in particolare per i brani con strumenti ed elettronica.
Hai intrapreso, a livello universitario, degli studi di carattere filosofico. Qual è il filosofo che preferisci e perché?
Sicuramente Kant per la centralità del mondo morale e in generale l’Illuminismo per la sua prospettiva razionale che permette agli uomini di vivere in reciproca tolleranza ed amicizia, nel rispetto e nell’integrazione delle diverse culture, idee che oggi dovrebbero nuovamente essere prese in seria considerazione...
Oltre ad essere docente di Teoria dell’Armonia e Analisi presso il Conservatorio "Claudio Monterverdi" di Bolzano, insegni anche nell'ambito dei corsi di musica elettronica. Raccontaci delle tue esperienze concertistiche e didattiche in questo settore.
Abbiamo iniziato i corsi di musica elettronica presso il Conservatorio di Bolzano nel 2006 in modo sperimentale, senza un collega titolare, effettuando concerti non solo in provincia, ma anche a Berlino e vicino a Stoccarda. Studenti e docenti creavano un corpo unico. Da circa cinque anni abbiamo con noi un professore eccezionale, Gustavo Delgado, che con competenza e simpatia regge una classe che ogni anno sforna brani elettroacustici e lavori audiovisivi premiati a concorsi internazionali. Una meraviglia!
Parlaci anche del Carlo Benzi compositore...
Sono partito dalle tecniche della musica seriale, apprese dai miei insegnanti che hanno al tempo stesso sempre incoraggiato l’esplorazione di nuovi territori espressivi. Mi piace molto comporre per strumenti ed elettronica, perché il loro potenziale sonoro viene incrementato in modo esponenziale. Allo stesso modo amo inserire testi recitati nei brani, perché credo che la composizione possa veicolare temi sociali e filosofici anche in modo esplicito.
Parlaci dei nuovi progetti con l'orchestra di Lagundo, con la quale proponi da anni concerti che ti vedono coinvolto come cembalista…
Nella parrocchia di Lagundo abbiamo una piccola orchestra con la quale il coro nelle feste più importanti canta quasi sempre Messe di Mozart. Sono felicissimo di collaborare con loro e con il direttore, Roland Moosmair, del quale sono oltretutto molto amico. Circa dieci anni fa abbiamo pensato di proporre con questo gruppo, in parte composto da musicisti professionisti, in parte invece amatoriali, concerti di musica barocca. Abbiamo eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi, tre Concerti Brandeburghesi di Bach, numerosi concerti di Vivaldi e Händel, naturalmente con tutti i limiti del caso. Il Comune era così entusiasta dell’iniziativa che il sindaco Ulrich Gamper ha comprato un clavicembalo e un pianoforte a coda, ad uso dei tre cori attivi nel paese. Dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia, vogliamo ora ripartire, forse coinvolgendo anche il coro, con importanti autori del Settecento.
A Lagundo abbiamo anche da dieci anni un laboratorio per bambini sull'arte contemporanea, detto appunto Kinder- und Musikwerkstatt. Ogni due settimane durante l'anno scolastico e una settimana all'inizio di agosto ci incontriamo per dipingere, comporre e improvvisare secondo le estetiche delle avanguardie dagli anni Sessanta ad oggi. Abbiamo anche discusso con i bambini di temi filosofici e sociali, con grande soddisfazione. Ci ritroviamo nella sala della Jungschar nel campanile della chiesa oppure nello Studio di Musica Elettronica che abbiamo attivato con il Comune sopra la scuola materna di Foresta. Tutte queste attività sono gratuite e sono sempre disponibile per dare informazioni.
[Gregorio Bardini]
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