Toast e birretta? Sì, ma al museo!
Gastronomia e filosofia nella mostra di Manuel Pellegrini a Merano
Cibo, bevande fresche e un sacco a pelo... no, non è l’occorrente per un falò in spiaggia o per un’escursione da concludere nei rifugi di alta montagna.
È ciò che si può osservare all’interno della mostra “Toast, birra e senso della vita” dell’artista Manuel Pellegrini presso il Palais Mamming Museum di Merano.
L’artista, originario proprio di Merano, ha già preso parte a diverse esposizioni internazionali, ma per la prima personale in un contesto museale è tornato nella sua città natale. Nello spazio dedicato all’arte contemporanea di Mamming Now, l’esposizione di Pellegrini prende spunto dall’intelligenza artificiale e dal territorio per dare risposta alla più classica domanda sull’esistenza umana. Con il curatore della mostra Hannes Egger - artista e docente presso UniBz - conosciamo meglio l’arte di Manuel Pellegrini.
Egger, perché ha deciso di dare spazio a Manuel Pellegrini all’interno del Mamming Now?
Il Palais Mamming Museum mi ha chiesto di curare alcune mostre nell’area dedicata all’arte contemporanea. Volevo puntare su giovani artisti e quello di Manuel mi sembrava un profilo adatto. Parliamo di un artista il cui approccio artistico libero e allo stesso tempo ironico è davvero interessante. In Alto Adige ha esposto ancora poco ed era giusto dargli spazio.
Ad attirare subito l’attenzione sono alcuni coloratissimi toast. Qual è il processo creativo dietro a queste opere?
Manuel Pellegrini è un grande appassionato di cucina e il toast è per lui l’emblema del fancy food, un prodotto versatile e con cui si possono sperimentare diversi ingredienti. L’artista ha creato i suoi toast attraverso una chat con l’intelligenza artificiale. Questa ha dato lo spunto per le immagini esposte, dalle quali Manuel ha ideato delle ricette, realizzate e gustate poi concretamente in occasione dell’opening della mostra. Concettualmente si tratta di una proposta molto interessante: con l’ausilio della tecnologia ha dato vita all’opera, conferendo forma e sostanza a qualcosa di umano ed essenziale come il cibo.
Arte e intelligenza artificiale (AI) possono rappresentare una nuova frontiera nel mondo dell’arte?
L’intelligenza artificiale è uno strumento, una tecnica a disposizione degli artisti. Esiste e come ogni sviluppo tecnico sta all’artista scegliere se confrontarsi con questa dimensione o meno. Tante innovazioni hanno cambiato l’approccio artistico. L’AI può sicuramente procedere in questa direzione.
Sempre in ambito gastronomico, in mostra troviamo la Falsch-Bier. Cos’ha di “sbagliato” questa birra?
É un gioco di parole. Falsch è il termine con cui è conosciuto il rio Valsura, Falschauer in tedesco, a Lana. Tra anni ‘80 e ‘90, le sponde del Valsura rappresentavano il luogo di ritrovo degli ambienti alternativi del Burgraviato, cornice di grigliate e feste improvvisate. Uno scenario hippy, espressione di libertà. In ricordo di questa libertà, l’artista ha omaggiato il territorio, creando in collaborazione con mastri birrai della Val d’Ultimo questa birra leggera e fruttata prodotta con l’acqua di quel torrente. La Falsch-Bier è stata distribuita in occasione dell’edizione 2021 del Festival LanaLive. Le bottiglie in mostra non sono degustabili.
Terza opera esposta: The Bag. Cosa vuole comunicare Pellegrini con quest’opera e come si ricollega a quelle precedenti?
The Bag è il progetto della sua tesi di laurea in Olanda. Si presenta come un sacco a pelo ed è un luogo intimo in cui proteggersi e nascondersi da quelle che sono le pressioni, aspettative, situazioni caotiche e di stress che caratterizzano la vita di tutti i giorni. L’opera è quindi un luogo in cui ritirarsi per guardare questo mondo da una prospettiva differente. Un concetto che nel titolo della mostra è riassunto con il senso della vita, da riscoprirsi anche nelle piccole cose, come possono essere il gustarsi un toast o una buona birra in compagnia dei propri amici.
La mostra di Manuel Pellegrini, aperta fino all’8 ottobre, è visitabile negli orari di apertura di Palais Mamming Musuem, dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 17, di domenica e nei giorni festivi dalle 10.30 alle 13.
[Fabian Daum]
MANUEL PELLEGRINI
Classe 1993, cresciuto a Merano e attualmente residente ad Amsterdam, l’artista ed experience designer Manuel Pellegrini ricerca nelle sue opere le piccole gioie della vita cogliendo nella quotidianità il bello dell’insolito e dell’inaspettato e mettendo in discussione la “normalità”. Formatosi alla Design Academy di Eindhoven, ha già preso parte ad importanti mostre tenutesi a Tokio, Berlino, Milano e Amsterdam.