My Generation
Un progetto per conoscere le nuove generazioni
Chi sono le giovani e i giovani d’oggi? Cosa pensano? Cosa vogliono? Come nuotano nel vasto mare in cui la realtà virtuale e quella concreta si incontrano? L’occasione per sapere di più delle giovani donne e dei giovani uomini che vivono nel capoluogo della nostra provincia ce la dà l’articolato progetto di arte urbana MY GENERATION.
Ideata e condotta dalla cooperativa Young Inside, con il contributo dell’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia Autonoma di Bolzano, l’iniziativa ha visto la realizzazione di interviste ad under 25 e la loro pubblicazione su cartelloni esposti per Bolzano e in una mostra, così da permettere una diffusione più efficace e coinvolgente. Per saperne di più abbiamo incontrato Margherita Delmonego, coordinatrice del progetto.
Com’è nato il progetto My Generation?
Il progetto prende vita dagli esiti di Ricordi Domani?, un progetto di arte urbana promosso dalla cooperativa Young Inside nel quartiere Europa Novacella nel biennio 2021/22, con l’obiettivo di interpretare le memorie storiche degli abitanti del quartiere creando delle opere di poster art in 3D. Il successo dell’iniziativa ha dato linfa alla creazione di un nuovo progetto che potesse dare voce proprio alle nuove generazioni attraverso lo strumento creativo dell’arte urbana e che ha visto coinvolto fin da subito il giornalista Massimiliano Boschi, che nel frattempo stava sviluppando un’indagine sul rapporto tra le nuove generazioni e le politiche giovanili provinciali. Così è nato My Generation: un progetto dedicato a indagare come i giovani vedono il mondo, vivono Bolzano e le politiche giovanili per restituire ai bolzanini attraverso una campagna di poster-art un racconto spontaneo e senza filtri di come le nuove generazioni percepiscono la giovinezza, la città, il divertimento, il futuro, la cultura.
In che modo sono state scelte e avvicinate le persone coinvolte?
La sfida di My Generation è stata coinvolgere in particolare quei ragazzi e ragazze che non frequentano i luoghi convenzionali della cultura e che risultano più difficili da intercettare per le politiche giovanili provinciali. Grazie alla collaborazione e al contributo del giornalista Massimiliano Boschi, le interviste sono entrate ancora più in profondità indagando il rapporto tra le nuove generazioni e le politiche giovanili provinciali e comprendere se la cultura è in grado oggi di raggiungere ragazzi e ragazze fornendo loro spazi e strumenti utili al proprio sviluppo come individui all’interno della collettività superando le disuguaglianze sociali e generazionali.
Come darete visibilità a queste visioni?
Per diffondere la voce dei ragazzi e delle ragazze le interviste sono state reinterpretate creativamente dal grafico e type designer Alessandro Bombieri come opere di arte urbana: per tutto il mese di giugno una campagna di poster e manifesti diffonderà le parole dei giovani protagonisti in tutta la città. Inoltre, queste opere saranno fruibili collettivamente in una mostra nello Spazio Young di via Torino 31 che sarà inaugurata venerdì 9 giugno alle ore 17 e sarà visitabile fino al 30 giugno negli orari di apertura dello spazio.
Quali “sorprese” hanno svelato le interviste?
La sorpresa più grande è stata proprio scoprire e conoscere questi e queste giovani. C’è Youssef, un ragazzo che in soli 5 anni è passato da mettere per le prima volta i guantoni da boxe a sognare le olimpiadi. C’è Daniela, che fuori dal ring fa la designer di moda e dopo gli allenamenti sperimenta con l’uncinetto. Ci sono Samuele, che lavora in un negozio di abbigliamento in centro e aspira a fare l’attore, e Ab, un ragazzo di seconda generazione che insegna tedesco e nel tempo libero si diletta a discorrere di latino e germanistica, ci sono molte altre storie da conoscere.
Cosa chiedono e dove vogliono andare le nuove generazioni?
Più di tutto chiedono di essere visti, ascoltati e presi in considerazione come abitanti, come soggetti con dei desideri e delle esigenze. Le nuove generazioni di bolzanini hanno un forte desiderio di trovare una città più a loro misura, una città dinamica in cui ci sia largo spazio per la novità e dove vengano pensati degli spazi di aggregazione ed espressione dedicati a loro che siano liberi dai pregiudizi.
Che opinione hanno i giovani di noi?
Sicuramente uno dei temi emersi da parte dei ragazzi e delle ragazze intervistati/e è il desiderio di libertà: si tratta di una generazione che apparentemente ha tutto ma che non si sente libera di vivere ed esprimersi, si sente giudicata, limitata, costretta dagli adulti. Verrebbe da attribuire la colpa di ciò agli adulti da cui vengono criticati e giudicati perché non hanno abbastanza grinta, voglia di fare o ottimismo verso il domani, ma la verità è che i giovani non percepiscono gli adulti come “nemici”, desiderano piuttosto che gli adulti possano essere loro alleati nel costruire insieme un futuro. L’obiettivo di My Generation è di incentivare questo dialogo, usando la campagna di poster e manifesti per creare una connessione e una comprensione tra generazioni, poiché ogni adulto un tempo è stato un giovane e probabilmente condivideva simili incertezze, simili desideri e forse non è poi tanto vero che “una volta” era sempre meglio…
[Mauro Sperandio]
Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2023 presenta progetti ed iniziative culturali con un particolare focus sulla sostenibilità sociale.
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