L’italiano come porta d’accesso
Le iniziative della Provincia per l’apprendimento linguistico
Conosciamo tutti la necessità di comunicare: in casa, per la strada, al lavoro, per viaggiare, per motivi di salute e per le attività quotidiane. A tutti sarà capitato di trovarsi nel cosiddetto “imbarazzo linguistico” di non aver parole o di non capire ciò che ci viene detto.
Per molte delle persone che decidono di immigrare nel nostro territorio, queste difficoltà sono all’ordine del giorno e, spessissimo, diventano la discriminante tra la possibilità di trovare lavoro e ottenere il permesso di soggiorno, tra “riuscire” e vivere in un insidioso limbo. La nostra ricca provincia richiama persone da ogni dove e si trova a dover rispondere al bisogno di apprendere sia l’italiano sia il tedesco. Parliamo di questo tema con Donatella Ricchetto, nominata lo scorso gennaio direttrice dell’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere della Ripartizione cultura italiana.
Quali sono le particolarità che caratterizzano le destinatarie e i destinatari delle vostre iniziative?
La finalità generale del progetto rivolto alle persone con background migratorio è offrire interventi di apprendimento linguistico perlopiù in forma tradizionale corsuale, ma in parte avvalendosi anche di modalità più informali e sperimentali. Destinatari del progetto sono migranti provenienti da Paesi extra UE con età superiore ai 16 anni, compresi titolari di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria, per cui risulta di fondamentale importanza raggiungere un certo livello nella padronanza linguistica, sia nell’ottica di migliorare la propria situazione socio-lavorativa, sia al fine di avverare un effettivo processo di inclusione, di dialogo e progressiva appartenenza al territorio. Tutto questo si favorisce anche grazie alla costruzione e al consolidamento di una rete di lavoro trasversale che renda stabile la relazione collaborativa tra enti dei settori pubblico e privato, nonché del terzo settore.
Di che numeri parliamo?
Nel 2022 l’Ufficio Bilinguismo e lingue straniere ha finanziato 176 corsi di lingua italiana con una media di 8 partecipanti a corso.
Quali strumenti mettete a disposizione delle persone con background migratorio?
Per affiancare le iniziative linguistiche, il Centro Multilingue di Bolzano e la Mediateca Multilingue di Merano offrono la possibilità di accedere a materiali, piattaforme on-line e risorse audio-video, attività utili per l’apprendimento autonomo e complementari al corso di lingua, nonché a consulenze linguistiche individuali. La pubblicazione del volume Permesso?, distribuito gratuitamente dall’Ufficio, diventa inoltre un prezioso strumento di lavoro per la preparazione al test di lingua per l’ottenimento del permesso di soggiorno, utile sia per i docenti che per lo studio autonomo.
Il fatto che il nostro sia un territorio bilingue in che maniera influenza la vostra attività?
L’attività linguistica a favore dell’integrazione di persone con background migratorio non subisce alcuna influenza dall’essere in territorio bilingue, nel senso che l’impegno e l’offerta garantiti hanno l’obiettivo di rendere massimamente accessibile l’apprendimento della lingua italiana a chi lo necessiti, anche se residente in zone periferiche della provincia. Per questo le agenzie linguistiche continuano a mantenere l’offerta anche di corsi online.
Per quanto questa modalità presenti alcuni limiti nei casi di un più basso livello di conoscenza linguistica, rappresenta un’occasione fino a poco tempo fa non contemplata, importante per mantenere il contatto con nuovi cittadini che altrimenti non avrebbero modo di comprendere appieno anche l’importanza e il valore di poter comunicare all’esterno dal gruppo ristretto di appartenenza. Viene quindi favorita in questo caso la partecipazione di chi vive in periferia, dove risulta più difficile organizzare corsi in presenza.
Quali risultati sta dando il servizio di Volontariato linguistico?
Il progetto “Parla con me… in italiano” viene curato dal Centro Studi e ricerche Andrea Palladio con il sostegno finanziario dell’Ufficio Bilinguismo e lingue straniere e fa parte del “Voluntariat per les llengües”; è rivolto ai cittadini stranieri che desiderano migliorare la lingua italiana. Sono previste dieci ore di conversazione con un trainer madrelingua disponibile a chiacchierare in modo semplice e spontaneo. Trainer e Apprendente decidono insieme tempi e luoghi degli incontri. Non si tratta di “lezioni”, ma di occasioni per parlare in italiano in un’atmosfera piacevole e informale. È un’occasione per mettersi in gioco, fare nuove conoscenze e apprendere o donare la lingua in modo alternativo e divertente. Il progetto, oltre ad essere importante per la lingua, ha anche una valenza sociale, favorisce l’integrazione, l’inclusione e la comprensione del territorio e delle dinamiche che vi regnano. La partecipazione è gratuita; nel 2022 si sono formate trenta coppie.
Quali altre iniziative avete in cantiere o meritano di essere citate?
Tra i progetti di integrazione linguistica e culturale sostenuti dall’Ufficio Bilinguismo e lingue straniere ne voglio ricordare due in particolare, Handy hands e Il Museo racconta storie, organizzati in collaborazione con Voltaire European Education Centre. La manualità, come strumento di narrazione del sé, è al centro del progetto Handy Hands, dove diventa punto di partenza per la valorizzazione di vissuti personali e retroterra culturali. Ideato e organizzato da Claudia Polizzi e Stefano Riba, coinvolge dal 2018 differenti gruppi di persone con background migratorio in una serie di incontri nell’arco di alcuni mesi, mirati alla socializzazione e all’apprendimento linguistico, tramite la pratica del racconto autobiografico come strumento di arricchimento e di valorizzazione personale.
Nel secondo progetto cittadini italiani e stranieri hanno partecipato a un percorso condiviso. Il primo si è svolto al Museo di scienze naturali, il secondo al Museo Civico di Bolzano. Il progetto è nato dalla convinzione che creando all’interno del museo occasioni di incontro confidenziale tra persone con origini straniere e di cultura italiana, si possano avviare momenti di prezioso dialogo interculturale. Si intende pertanto favorire un reale processo di avvicinamento e conoscenza tra diversità, così come un generale percorso di inclusione sociale, per cui l’accesso alla cultura diviene mezzo di apprendimento permanente.
[Mauro Sperandio]
Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2023 presenta progetti ed iniziative culturali con un particolare focus sulla sostenibilità sociale.
Tutti gli articoli, con un respiro anche nazionale ed europeo, sono reperibili online: https://medium.com/scriptamanent