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CULTURE

Politiche giovanili, l’importanza del sostegno
Servizi, attività e progetti dell’ufficio provinciale diretto da Claudio Andolfo

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“Assicurare alla popolazione giovanile della provincia di Bolzano un’ampia formazione culturale e sociale” (art. 1 Legge Provinciale 13/1983).
Questo l’obiettivo primario dell’Ufficio Politiche giovanili della Provincia autonoma di Bolzano, da raggiungere attraverso il sostegno alle associazioni giovanili del territorio con contributi per la gestione ordinaria delle strutture e per la realizzazione di progetti culturali avvalendosi di professionalità esperte in progettazione culturale-pedagogica. Per saperne di più sull’offerta giovanile abbiamo sentito il direttore d’ufficio, Claudio Andolfo.

Direttore, partiamo da un argomento particolarmente sentito in questo periodo di blocco delle attività: i contributi per la promozione delle politiche giovanili. In linea generale, come opera il suo ufficio?
Il settore culturale sta vivendo un’epoca di grande incertezza. Questo secondo lockdown è, se possibile, ancora più duro da affrontare del primo. L’urgenza in questo momento è garantire a tutte le organizzazioni giovanili la certezza sulle risorse per garantire gli stipendi degli operatori e la prosecuzione della loro attività progettuale. Perché, è bene ricordarlo, anche se le strutture culturali tra cui i centri giovani sono chiuse al pubblico, la loro attività prosegue ed è ancora più importante che in periodi normali. I nostri centri giovani, attraverso le attività online ma non solo, stanno dando davvero un contributo importante alla cittadinanza. Sono servizi essenziali da garantire. Come ufficio stiamo lavorando per accelerare le istruttorie per l’erogazione dei finanziamenti e garantendo un continuo canale di comunicazione con e tra le organizzazioni che sosteniamo, al fine di adeguare le programmazioni alle nuove esigenze della società.

Parliamo di progetti. Quali sono quelli attualmente sostenuti dal suo ufficio?
Doverosa premessa: la nostra visione parte dal principio che i giovani non siano più da considerare un problema da gestire nei limiti dello svago e del tempo libero, ma protagonisti di partecipazione alla vita civile. Vogliamo fornire strumenti che permettano di identificare e analizzare la complessità della società con una partecipazione attiva e consapevole. Dobbiamo puntare sulle passioni come vero motore per acquisire competenze che aiutino i giovani a sentirsi veri protagonisti di cittadinanza. Le parole chiave sono tre: passione, partecipazione e innovazione. Negli ultimi cinque anni le politiche giovanili promosse dall’ufficio hanno subito un incredibile processo di innovazione. Non è un caso se l’ufficio ha cambiato il proprio nome da “Servizio Giovani” a “Ufficio politiche giovanili”. La metamorfosi è stata da un servizio “a favore dei giovani” verso un ufficio che valorizza le capacità e potenzialità dei giovani. Si tratta di una “rivoluzione copernicana” che ci ha permesso di sviluppare progettualità nuovissime per il territorio in cui operiamo.

Tra i tanti progetti sostenuti, quali possono essere annoverati tra i più significativi?
Ricordo il progetto “Generazioni”, che è l’unico progetto in grado di far lavorare insieme organizzazioni culturali trentine e altoatesine; il nuovo spazio di coworking denominato “Drin”, che è riuscito ad intercettare un pubblico di giovani universitari e creativi finora scollegati dal sistema di offerta culturale del territorio; i progetti di “Botteghe di cultura” e di cohousing culturale che, sebbene abbiano concluso la loro fase di sperimentazione, sono la dimostrazione della capacità dell’ufficio di anticipare i tempi, proponendo per la prima volta in provincia i concetti di welfare culturale. Non voglio dimenticare inoltre il progetto weigh station, nato quando Casa della Pesa aveva ancora una diversa destinazione d’uso e che ora è invece un punto imprescindibile per la scena culturale e creativa locale. Degno di nota ovviamente il primo incubatore culturale dell’Alto Adige chiamato “impulsivivi” che ha contribuito a far incontrare nuove professionalità della cultura con il mondo associazionistico, dotandolo di una maggiore capacità di intervento.

Sul vostro sito è anche possibile conoscere dove nasce l’attività rivolta ai giovani.
Esattamente. Gli interessati possono trovare, oltre all’elenco delle organizzazioni giovanili, anche gli spazi dove operano, suddivisi in tre categorie principali: i classici centri di cultura giovanile, i punti di incontro e i cosiddetti nuovi spazi, ovvero luoghi di nuova generazione che rappresentano un’occasione in più per i giovani e non solo.

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