Farmaci e rimedi naturali? Sono al museo
La storica farmacia Peer di Bressanone è anche un’esposizione permanente
Dimenticatevi l’idea di entrare in una farmacia per curare i vostri malanni. Non esageriamo, le farmacie sono fondamentali proprio per questo. Tuttavia, oltre a dispensare consigli utili e a fornire medicinali secondo le rispettive esigenze, la farmacia della famiglia Peer a Bressanone ospita un museo dedicato al mondo delle scienze farmaceutiche.
Ciò che ha sempre caratterizzato ogni membro della famiglia Peer è il non buttare via mai nulla. Nemmeno i farmaci scaduti, che così come altri numerosi oggetti sono stati prima conservati, poi accumulati, fino ad essere esposti. In questo modo nasce il Museo della Farmacia di Bressanone, una vera miniera di storia della scienza farmaceutica sia per gli esperti che per i non addetti ai lavori.
Strumenti di produzione, contenitori di svariate forme e dimensioni, oltre a medicinali proibiti o predecessori di quelli oggigiorno somministrati. Tutto ciò che proviene dall’uso quotidiano in farmacia colora oggi le vetrine del museo, descrivendo oltre 400 anni di progressi e trasformazioni dell’arte farmaceutica. Ad oggi sono 1.200 i cimeli esposti, per una collezione totale di oltre 13.000 pezzi, custoditi nel deposito del museo e necessari per la realizzazione delle mostre temporanee.
“Un oggetto da noi molto stimato - racconta Elisabeth Fehrenbach-Peer, fondatrice assieme al marito Oswald del museo - è la cosiddetta “farmacia da viaggio”. Risale al 1700 e si tratta di un kit farmaceutico di circa venti bottigliette di vetro o peltro, contenenti ancora oggi i medicinali originali. Danno una vivace impressione di come viveva chi lo possedeva: un uomo benestante con le rispettive patologie come alta pressione, gotta, problemi circolatori ecc. Ovviamente non mancano utensili per il dosaggio, una ricetta medica nel caso un medicinale finisse e un amuleto per proteggersi dalle forze oscure. Pur non conoscendo il nome del proprietario, sappiamo molto sulla sua salute e le sue abitudini”.
Oltre alla “farmacia da viaggio” è possibile osservare comprimitrici per compresse, sfere d’acciaio dagli effetti miracolosi, farmaci di classe placcati in oro e prodotti di origine “molto” naturale (anche umana). Senza dimenticare il maestoso corno di unicorno e la testa di coccodrillo. Ognuno di essi nasconde una storia o un aneddoto curioso sul mondo della farmacia e della sua evoluzione. Fiore all’occhiello del museo è però l’antico erbario secco.
“Risale al 1653 e contiene 950 piante pressate, usate 400 anni fa a scopi medicinali. Il difficile lavoro di ricerca condotto dalla professoressa Elsa Cappelletti ha reso possibile identificare le piante e definirle con l’odierna nomenclatura scientifica. Questo lavoro facilita il confronto tra le conoscenze mediche, erboristiche e botaniche storiche ed attuali”, spiega Elisabeth Peer.
All’interno del museo è possibile scrutare anche la tipica stanza patronale della casa di un farmacista di fine ‘800 e usufruire degli spazi della biblioteca per incontri e lavori di ricerca. Il tutto corredato dall’armonia tra antico e moderno in cui architettura, arte e farmacia si fondano tra loro in una combinazione perfetta e coinvolgente.
“L’auspicio è che il Museo della Farmacia possa indurre tutti i visitatori ad un rapporto responsabile ed aggiornato con i medicinali, stimolando nei giovani studenti l’interesse per la scienza farmaceutica”, conclude la signora Peer. Un museo che consente di scoprire i segreti della farmacia senza prescrizione medica...
[Fabian Daum]
UNA STORICA FARMACIA, UN MUSEO UNICO, UNA FAMIGLIA E... UN ORSO NELLO STEMMA
Il Museo della Farmacia si trova in via Ponte Aquila 4, nel centro storico di Bressanone. Esattamente 400 anni prima della sua inaugurazione, nel 1602 venne fondata la Farmacia Civica al servizio dei brissinesi. Una notevole risorsa per la comunità, che non poteva accedere alla già esistente Farmacia Vescovile, rivolta al clero e a uomini di corte.
Nel 1787 Johann Peter Paul Peer di Cortaccia sposa Maria Agnes Sigmund, nipote del farmacista civico Ignaz Purwalder, morto senza avere un figlio successore. Da quel momento ha inizio la tradizione familiare dei farmacisti Peer a Bressanone. Seguono senza interruzione altre sei generazioni, nelle quali quasi sempre due figli maschi sceglievano la professione del farmacista. Un mestiere svolto anche da Oswald Peer e dalla moglie Elisabeth Fehrenbach che nel 2002 fondano il Museo della farmacia. Nello stesso anno il museo viene riconosciuto come Onlus dall’associazione recipe! che ne cura anche la gestione. La tradizione della famiglia Peer continua ancora oggi, con il passaggio di consegna delle farmacie di Oswald e Elisabeth ai figli Stephan e Florian avvenuto nel 2007.
Il simbolo di famiglia? Un orso. In tedesco, infatti, la parola orso è tradotta con Bär, la cui pronuncia è come il cognome della famiglia: Peer.