Carlo Romeo, storico e romanziere
Autore di decine di studi sull’Alto Adige, ha appena ristampato “Partisan”
Carlo Romeo, accanto all’insegnamento, si è occupato a fondo della storia moderna e contemporanea dell’Alto Adige, con un varco sempre aperto sull’altro suo grande interesse: la letteratura. Stavolta ci racconta di queste passioni, delle sue pubblicazioni, dandoci anche una personale prospettiva riguardo al mondo post Covid-19.
Romeo, tra i tanti saggi storici che ha scritto, a quale si sente particolarmente affezionato?
Un libro a cui tengo molto è Alto Adige Südtirol XX Secolo - Cent’anni e più in parole e immagini (Edition Raetia), anche per il tempo e le energie che ha richiesto. È un viaggio nelle trasformazioni del nostro territorio nell’ultimo secolo, in cui ho cercato di comprendere un po’ tutto: società, politica, economia, costume. Ma anche i manuali per le scuole (Storia Territorio Società uscito per Folio e Passaggi e prospettive per Athesia) li ricordo come lavori impegnativi, anche perché la storia da noi è sempre stata un campo di scontro e controversia.
Lei si è cimentato anche con i documentari.
Mi piace la divulgazione, anche se il linguaggio delle immagini è molto diverso. Il mio ruolo era di occuparmi dei testi, della consulenza alla sceneggiatura e così via. Il progetto più impegnativo (fatto insieme ad altri) è stato “Link900”, una serie di dieci puntate divisa per temi, prodotta dalla Scuola di cinema Zelig e dalla Provincia. Sono stati raccolti in dvd, ora disponibili nelle mediateche e al Centro Trevi.
Se non sbaglio ha anche scritto un romanzo...
Sì, era uscito tanto tempo fa ed è stato ristampato da poco. S’intitola Partisan (Edition Raetia) e vede protagonista un giovane della Val Passiria che durante la seconda guerra mondiale diventa il primo disertore sudtirolese. La particolarità è che il libro è composto per metà di documenti e per l’altra metà di narrativa. Si trova anche in lingua tedesca.
Che differenze ci sono nell’approccio a questi generi di scrittura così differenti tra loro?
Sono due lavori diversi. Il saggio storico scava attraverso i documenti per mettere in luce il contesto, ciò che è generale, invece per il romanzo è quasi l’opposto: i documenti servono per trovare ciò che è particolare, singolare per i personaggi, le psicologie.
Cosa può dare la conoscenza storica sotto il profilo umano?
Sicuramente un aumento del senso critico, l’abbandono di pregiudizi, l’interesse e la profondità con cui guardare agli altri. Oggi purtroppo la conoscenza storica ha un peso sempre minore, a partire dalla scuola. Tutto è frammentario, episodico, legato a una ricorrenza o a un film. Viviamo in una società ossessionata dall’incalzare del presente.
Che nesso può trovare tra passato, presente e futuro, soprattutto considerando l’attuale pandemia di Covid-19?
Quest’emergenza inaspettata ci ha messo di fronte alla fragilità del nostro mondo globalizzato, dove tutto sembrava perfetto, calcolabile, sotto controllo. Tornano angosce e reazioni che la storia umana ha spesso conosciuto. Un esempio: le fake news sul virus creato in laboratorio o diffuso intenzionalmente da qualche oscuro nemico, ricordano quelle sugli untori della peste raccontata dal Manzoni.
E possiamo imparare qualcosa?
Dopo un periodo di transizione si tornerà a ricostruire. Almeno per un po’ ripartiremo con una scala diversa di valori, tenendo presenti le cose che davvero sono importanti.
Ultima inevitabile domanda: a cosa sta lavorando?
Ho finito uno studio promosso dal Comune di Bolzano sui fatti del 3 maggio 1945, una tragica giornata che, a guerra ormai finita, ha visto molte vittime. Dovrebbe uscire entro l’anno. Poi ho curato per l’editore Alphabeta una postfazione alla riedizione del romanzo di Gianni Bianco Una casa sull’argine. Pubblicato nel 1965, è stato il primo romanzo sul problema della convivenza fra i gruppi linguistici scritto da un autore cresciuto in Alto Adige.
[Matthias Graziani]
CHI È
Carlo Romeo è nato a Bolzano nel 1962 e ha studiato Lettere e Storia a Milano. Insegna da quasi 30 anni al liceo “Carducci” di Bolzano. Ha pubblicato decine di studi sulla storia moderna e contemporanea della nostra provincia, affrontando diversi temi: età dei nazionalismi, fascismo e nazismo, seconda guerra mondiale fino al cammino dell’autonomia. Ha realizzato anche progetti didattici (manuali scolastici, mostre e documentari). In ambito letterario si è dedicato soprattutto a saggi critici, edizioni e traduzioni.