Cimeli e tradizioni tra XIX e XX secolo
Riapre il museo di cultura popolare di Egna: alla scoperta degli usi di un tempo
Sotto i suggestivi Portici di Egna, in via Andreas Hofer 50, un curioso museo racconta storia e tradizioni che nel corso dei secoli hanno costituito la cultura popolare del piccolo borgo della Bassa Atesina.
Anna Grandi Müller, signora ultranovantenne sempre arzilla e spigliata, ha conservato oggetti di vita quotidiana appartenenti a genitori, nonni e famiglie locali, dando vita ad un’esposizione permanente che conta oggi 3.000 cimeli.
“Fate come se foste a casa vostra”. Così si suol dire agli ospiti quando entrano nelle nostre case. Un’espressione tanto cordiale, ma anche azzeccata quando si entra nel Museo di cultura popolare di Egna. Gli oggetti che colorano e animano i quattro piani della struttura sono disposti con ordine e logica come nei più moderni arredamenti dei giorni nostri. Zero vetrine e tutto a portata di mano: in questo modo si permette al visitatore la completa immersione nel mondo e nella quotidianità di fine ‘800.
“A quei tempi - spiega Nora Veneri, presidente del Museo - grande dedizione veniva data alla cura della campagna e della casa. La vita dei contadini era caratterizzata dalla raccolta del mais, prodotto usato non solo come alimento o per realizzare polenta e farine, ma anche come isolante termico delle mura di casa. All’interno delle abitazioni borghesi, invece, vi era la tendenza ad utilizzare mobili raffinati ed esporre molti oggetti sofisticati, per rendere attrattive le attività di salotto e l’intrattenimento di eventuali ospiti”.
L’eleganza dell’epoca, infatti, si riconosceva nei dettagli: dalle tazze con protezione per non sporcare i baffi alla vasca da bagno “riscaldata” grazie al boiler annesso, fino a passeggini con sospensioni ed ammortizzatori “automobilistici” e al vaso da notte con seduta rivestita in pelle, facilmente confondibile con un normale sgabello su cui sedersi comodamente. Tante piccole accortezze di lusso che testimoniano la voglia di chi, all’epoca, si poteva permettere di inseguire e vivere una vita tra agi e sfarzi. Ogni oggetto che trova spazio all’interno del museo ha la sua storia e talvolta nasconde aneddoti davvero interessanti.
“Qualche anno fa - racconta Veneri - un visitatore ha riconosciuto una casa di bambole in stile liberty da noi esposta. Apparteneva alla madre che, per permettere al proprio figlio di seguire la sua passione per la musica, aveva deciso di venderla per comprargli un violino. Oggi questa persona è diventata un noto musicista e ha ritrovato casualmente nel nostro museo quel cimelio che gli ha permesso di iniziare la sua carriera”.
Una bottega, due cucine dotate rispettivamente di caminetto o stufa, il bagno, il salotto, le camere da letto e l’area studio. Se ognuna di queste stanze è oggi completa di oggetti e componenti d’arredo dell’epoca, grandi meriti vanno alla signora Anna Grandi Müller, originaria di Egna e fondatrice del museo.
“In un’epoca in cui si affermava sempre più il consumismo di massa e si preferiva il “nuovo” a scapito del “vecchio”, la signora Müller ha iniziato prima a raccogliere e poi a conservare tutto ciò che veniva buttato via dalle famiglie. Oggetti all’apparenza inutili, ma che costituiscono oggi storia e tradizione del luogo. Non mancano poi divertenti curiosità raccontate da lei stessa ai visitatori”, conclude Veneri.
A completare l’esperienza, giochi di osservazione ed intuito tra antico e moderno per gli ospiti più piccoli. Senza dimenticare che la visita non è ad un semplice museo, bensì ad una vera e propria casa dove poter riscoprire la quotidianità dei nostri avi.
[Fabian Daum]
Il museo riapre questo mese!
Dopo mesi trascorsi in lockdown e a fronteggiare gli effetti dell’epidemia, il Museo di cultura popolare di Egna è pronto a riaprire le proprie porte ai visitatori. è possibile visitare il museo di domenica, martedì e venerdi dalle ore 10 alle 12 o mercoledì e giovedì dalle 16 alle 18. L’ingresso è a offerta libera, il ricavato viene utilizzato dall’associazione museale che gestisce la struttura per il restauro dei cimeli più antichi. Si consiglia la prenotazione della visita.
Per maggiori informazioni: www.museum-alltagskultur.it
Contatti:
T 333 239 4540 oppure 335 818 75 98.