L’arte (musicale) secondo Simone Olivetti
In autunno uscirà il primo album da solista del giovane cantante bolzanino
Prendere decisioni importanti non è mai semplice. Lo sa bene Simone Olivetti, che nonostante una laurea in Economia ed un buon lavoro, decide di cambiare vita, tornare tra i banchi universitari e dare priorità alla musica, la sua grande passione. Oggi Simone studia Musicologia e lavora al suo primo album da solista: Artem Disco.
Simone, questo è il tuo primo progetto musicale da solista. Sensazioni?
Direi eccitato! è stata una scelta molto ragionata. Ho impiegato diverso tempo prima di prendere questa decisione perché dovevo trovare la situazione e le persone giuste che mi aiutassero. Soprattutto il coraggio di mettere a nudo le mie idee e ispirazioni. Poter concretizzare con un disco quello che prima avevo solo nella mia testa o suonavo semplicemente a casa, non può che rendermi felice.
In cosa consiste Artem Disco?
Si tratta di 5 brani inediti di genere principalmente rock e pop scritti da me in inglese. Vuole essere un viaggio introspettivo dove ho modo di raccontare esperienze personali che ho voluto tradurre emotivamente in musica. Il titolo è un’espressione latina e significa “imparare l’arte”. Nel mio caso è la musica, arte su cui mi sto concentrando per “imparare” appunto ogni suo segreto. Comprenderla come pura forma d’arte.
Domanda spontanea: qual è la pura forma d’arte della musica?
L’unione tra voce e strumento che porta dalla melodia all’armonia. Da questo piccolo nucleo parte la mia esperienza come cantautore in Artem Disco. Un lavoro autentico che tratta di argomenti personali, esemplificabili non solo con le parole nel parlato, ma attraverso le stesse con la musica. Trasformare la parola in melodia e con gli strumenti musicali renderla armonia.
Quali sono i temi che tratterai?
Principalmente amore, infanzia e il coraggio di fare le proprie scelte nella vita. Quest’ultimo è un ingrediente fondamentale che dobbiamo cercare dentro noi stessi per trovare la nostra strada. A volte è necessario cambiarla improvvisamente come è successo a me. Ad oggi, però, posso dire che questa strada mi sta regalando tanta gioia.
Aspettative?
Con questo progetto non ambisco a vendere migliaia di copie. Vuole essere semplicemente un’espressione molto libera, un linguaggio artistico in grado di trasmettere qualcosa.
Il Coronavirus ha di certo rallentato i tempi di realizzazione del disco. A che punto sei e quando avremo modo di ascoltarlo?
L’epidemia ha creato problemi a me come a tutti, soprattutto dal punto di vista psicologico. Il dover suonare sempre da solo senza poter incontrare amici e colleghi musicisti ha complicato la mia ispirazione. Ad ogni modo lo scheletro dei brani c’è. Bisogna solo curare la rifinitura di alcuni dettagli e in autunno sarò lieto di presentarlo. Devo vedere ancora come.
Hai già un’idea al riguardo?
Mi piacerebbe presentare il disco in un contesto teatrale. Inserire i brani in una storia realizzata da me in prima persona. L’idea è di dare vita ad uno spettacolo nelle tre lingue che fanno parte della mia vita: la parte recitata in italiano e in tedesco e le canzoni in inglese. Rappresenterebbe un bello spot per la convivenza linguistica sul territorio. Per ora, però, è solo un’idea e non c’è nulla di concreto. Ci sto pensando.
Per la realizzazione di Artem Disco, Simone Olivetti si appoggia allo studio di registrazione Nologo a Laives. Ad affiancarlo ci sono Mirko Giocondo (basso), Andrea Capellupo (chitarra), Michele Ometto (tastiere e chitarra), Thiago Accarino (batteria) e Fabio Sforza (fonico).
[Fabian Daum]
CHI È SIMONE OLIVETTI?
Simone Olivetti nasce a Bolzano il 15 marzo 1990 da madre tedesca e padre italiano. Si avvicina alla musica ancora adolescente, suonando prima la chitarra per poi interessarsi al canto all’età di 16 anni. Completati i suoi studi universitari in Economia, inizia a lavorare nell’ambito commerciale. Tuttavia, il richiamo della musica è troppo forte. Decide quindi di cambiare completamente percorso e tornare ad essere uno studente universitario. Questa volta di Musicologia a Bressanone, facoltà a cui è iscritto da pochi mesi. Da artista, ha suonato prima con i Sold Out e ancora oggi fa parte della band Hush Puppies.