Tracy Merano, un album dopo il lockdown
Si chiama “Save your soul” e sarà presentato il 1° ottobre su Sender Bozen
Merano 1995, a star is born... A nove anni prendeva lezioni di piano ma certo non poteva immaginarsi che le sue note un giorno sarebbero giunte alle orecchie degli americani.
Tracy Merano, al secolo Theresa Gutweniger, è appena uscita con un nuovo album che si aggiunge a quello d’esordio Gingerworld del 2017, forte di un soggiorno artistico negli USA su invito dell’entourage della Warner Music che le ha suggerito di adottare un nome più adatto a un pubblico internazionale.
La pop singer del Burgraviato presenterà il disco Save your soul il primo ottobre alle ore 21 su radio RAI Sender Bozen, ma le sue accattivanti melodie, i suoi duetti d’artista e l’espressività del suo cantato sono già una realtà consolidata sul web. L’abbiamo incontrata a Bolzano, poco prima di suonare con il suo combo a una celebrazione degli Junge Winzer di St. Magdalena.
Come sei arrivata negli Stati Uniti?
L’esperienza americana a Los Angeles risale a un paio d’anni e mezzo fa, quando mi ha chiamata Carmen Grillo, chitarrista dei mitici Tower of Power, per arrangiare tre canzoni, affidandomi al vocal coaching di Will Champlin, già terzo classificato a The Voice il talent show della Warner (ndr: nonché figlio della cantautrice Tamara Champlin e di Bill Champlin dei Chicago, quest’ultimo anche padre dei Sons of Champlin dove tra i tantissimi passò anche Grillo), con il quale ho scritto un pezzo e duettato. È successo tutto per caso, Grillo ha sentito una mia canzone su YouTube e mi ha contattata: pensavo fosse uno scherzo…
Come componi le tue canzoni?
La canzone nasce con l’idea di una storia e d’una melodia insieme, mi segno piccole parti di testo per ricordarmele ma la melodia mi viene subito, in pratica tutto in uno. Registro a casa o vado in studio a Sarentino, al Bucket Hill di Markus Mac Mayr. In lingua inglese mi arrivano sia l’idea che la canzone, ma ho anche scritto pezzi in tedesco, così come una cover e il brano per la rete solidale Südtirol hilft. L’inglese però suona meglio del tedesco, è un modo di scrivere molto diverso, il tedesco è meno semplice.
Ma non è un po’ come vivere in un mondo parallelo, al di fuori di quello dove stiamo?
Sì, è un mondo parallelo, ma è anche un mondo dove posso esporre le frasi al meglio. Ovviamente faccio controllare tutto a persone di madrelingua inglese e così ho fatto anche per il nuovo album Save your soul. Esce a ottobre per la Südton con una produzione in proprio non sponsorizzata. Contiene una canzone per soli piano e voce, Generation of love, per il resto avvalendosi di musicisti molto bravi, strumenti veri e nessun computer. Un live in studio, direi, con molto soul e jazz, ma sempre nell’ambito di un pop fruibile: è un album vero, senza singoli.
Ho visto che hai pubblicato di recente anche il video di una nuova composizione: come s’intitola?
Time out l’ho scritta durante il lockdown. Invita a prendersi una pausa per ripensare tutto ed esorta a prendere il meglio di ogni momento che si vive, vedendo il positivo anche quando non va proprio come si pensa.
Dura la vita della pop star ai tempi del virus?
Sono saltati tutti gli appuntamenti dal vivo, restano solo le feste private. Il rimpianto più grande è che avrei avuto la possibilità di suonare sul palco due pezzi miei a Stoccarda il 24 marzo con una grande orchestra: sarebbe stato bellissimo, speriamo si ripeta. Ormai i cd si vendono ai concerti dunque non ci sono tanti soldi: ogni mille clic sulla tua canzone caricata su YouTube ti arriva un euro.
Cosa preferisci ascoltare e cosa non ti piace?
Mi piace molto John Mayer, che sa esprimersi alla grande in ogni contesto e nel blues è un vero gigante, Alec Benjamin sul versante pop, Tom Mish che non è proprio tutto pop, Michael Jackson e i Beatles. Confesso che Christina Aguilera e Avril Lavigne sono state le mie passioni giovanili, ora amo Erika Badhu e Norah Jones. Ascolto cose che mi piacciono, forse un po’ meno Irene Grandi.
[Daniele Barina]