Quando il futuro incontra il presente
Fanta-Scienza, antologia di 8 interviste e 8 racconti curata da Marco Passarello
Lo scrittore Marco Passarello, giornalista RAI e membro della redazione TGR RAI di Bolzano, ha curato e ideato un’antologia di racconti fantascientifici.
Ha intervistato otto scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia, trascritto le interviste, contattato autori del panorama italiano, editato i racconti e cercato un editore. Un lavoro lungo che si è concretizzato nell’antologia “Fanta-Scienza”, pubblicato da Delos-Digital.
Marco, è sempre emozionante avere a che fare con più storie. Racconta come è nata questa antologia...
La storia di Fanta-Scienza comincia cinque anni fa, quando il quotidiano digitale Repubblica Sera mi chiese di scrivere un articolo su una polemica nata intorno a un’altra antologia fantascientifica, Hieroglyph, curata da Neal Stephenson e tuttora inedita in Italia. L’autore statunitense Bruce Sterling mi disse “sarebbe una bella cosa se anche un’università italiana facesse qualcosa di simile”. Fu allora che mi venne in mente che tra scienziati e scrittori poteva uscire qualcosa di interessante. L’idea di provarci sul serio mi venne circa un anno dopo, quando mi trovai a intervistare Roberto Cingolani, allora direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e lo scoprii molto interessato alla fantascienza. Lui mi mise in contatto con otto ricercatori del suo istituto disposti a collaborare. E da lì tutto il meccanismo si mise in moto.
In questi racconti, quanto è scienza e quanto, invece, fantasia?
L’antologia è stata concepita appositamente in modo che tutti i racconti partissero da uno spunto scientificamente plausibile, e come curatore ho chiesto agli autori di rimanere aderenti alle idee fornite dagli scienziati senza modificarle troppo. Detto questo, bisogna tenere conto che non sempre una previsione, anche se fatta da eminenti scienziati, si realizza. Prendiamo, per esempio, l’idea di ricavare energia dalla fusione nucleare: è una cosa del tutto possibile dal punto di vista teorico, e quando ero ragazzino molti scienziati dicevano che nel giro di dieci o vent’anni sarebbe stata realizzata. Joe Haldeman, scrittore statunitense, autore del romanzo Guerra eterna, ha detto: “Ricordatevi sempre una cosa: tra una brutta storia scientificamente plausibile, e una storia avvincente piena di errori scientifici, il pubblico preferirà sempre la seconda!”.
Può la fantascienza farci riflettere sul presente?
A mio avviso la fantascienza parla sempre di noi e del nostro presente. Il futuro visto dalla fantascienza non può che essere un’estrapolazione di quanto vediamo nel mondo di oggi, e ci parla delle nostre speranze e dei nostri timori al riguardo. Per fare un esempio, Piccolo corteo di anime inventate, il racconto di Alessandro Vietti che apre l’antologia, parla di un robot che viene introdotto in una famiglia per fare da badante alla nonna.
Per il tuo racconto Comunione (presente all’interno dell’antologia) a quale intervista ti sei ispirato? Come è stata la collaborazione con il ricercatore di riferimento?
Il mio racconto è ispirato all’intervista con Guglielmo Lanzani, che dirige il CNST (Centro per la Nano Scienza e Tecnologia) di Milano. Lui si occupa di nanotecnologie e nuovi materiali, e nel suo spunto ha descritto tante possibili tecnologie che sono già allo studio, come circuiti elettronici fatti di materiale organico e che è possibile ingerire e digerire, materiali che deviano la luce in modo da rendere invisibile un oggetto, o la possibilità di avere dispositivi elettronici indossabili o addirittura tatuabili sulla pelle. C’erano talmente tante idee già perfette per un racconto che non ho avuto bisogno di approfondire ulteriormente.
Qual è la difficoltà più grande nel curare un’antologia di questo tipo?
Una delle cose che mi hanno creato maggiori difficoltà è stata la scelta degli autori. Normalmente nel fare un’antologia tematica si contatta un certo numero di scrittori, si fissa una data di consegna, e quando la data scade si lasciano fuori i ritardatari e i racconti poco riusciti e si pubblica il resto. In questo caso, dato che ogni scrittore collaborava con un diverso scienziato, non era possibile scartare dei racconti, per cui era necessario scegliere per ogni tematica l’autore “giusto”, che consegnasse un racconto fatto bene entro i tempi previsti. L’altra difficoltà è stata la ricerca di un editore. Delos Digital, che pubblica il libro, lo ha realizzato in modo egregio e ne sono più che soddisfatto, ma distribuisce i suoi testi, in forma digitale e cartacea, unicamente online; fa eccezione Bolzano, dove ho fatto in modo che il libro si possa acquistare in libreria.
Qual è stata la più grande sorpresa che hai avuto lavorando a questa antologia?
La più grande è arrivata ad antologia conclusa, quando già mi stavo impegnando per promuoverla. Il libro era uscito da pochi giorni, quando ho ricevuto diversi messaggi che mi dicevano “Bruce Sterling sta parlando del tuo libro a Lucca Comics!”. Dopo pochi giorni qualcuno mi ha mandato un video, e ho scoperto che Sterling, cui avevo inviato una copia dell’antologia pochi giorni prima, ha parlato del libro in pubblico per diversi minuti coprendolo di elogi. Stiamo parlando di un autore che è considerato il padre del cyberpunk, uno dei maggiori scrittori di fantascienza contemporanei. È un po’ come se a un chitarrista dicessero: “Eric Clapton sta parlando bene del tuo disco”. Una soddisfazione così basta per ripagarmi di tutto il lavoro fatto.
[Matthias Graziani]
L’autore
Marco Passarello (nato a Treviso, ma solo per caso) è cresciuto a Bolzano, si è laureato in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano per poi passare al giornalismo lavorando come freelance per “Nòva 24”, “Repubblica Sera”, “Pagina 99” e altre testate.
è tornato a Bolzano tre anni fa, dopo aver vinto il concorso alla RAI. Nel campo della fantascienza collabora da 20 anni con “Urania” come selezionatore dei romanzi per il premio Urania, e occasionalmente come editor e revisore di testi. Ha tradotto (insieme a sua moglie Silvia Castoldi) tre romanzi di Karl Schroeder per l‘editore Zona 42.