Lungo la strada della giovane Chiara
Nel suo primo libro l’illustratrice Rovescala affronta l’elaborazione del lutto
“Anima mia, sii brava e va’ in cerca di lei. Tu sai cosa darei se la incontrassi per strada”.
Con questi versi Giorgio Caproni terminava “Preghiera”, poesia di fine anni ‘50 con cui il poeta originario di Livorno omaggiava la propria madre da poco scomparsa. Parole profonde che hanno toccato il cuore della ventisettenne Chiara Rovescala, tanto da prenderne spunto per il titolo della sua opera. “Se ti incontrassi per la strada” è un libro illustrato che con disegni e parole affronta il delicato tema dell’elaborazione di un lutto familiare, vissuto in prima persona dall’autrice in età adolescenziale.
Chiara, cosa ti ha portato a realizzare questo libro?
La storia è stata sviluppata durante la tesi di laurea in Design e Arti presso l’Università di Bolzano con relatori i professori Giorgio Camuffo e Nicole Dominique Steiner. Quando ero adolescente è venuta a mancare una persona importante nella mia famiglia, e alla base della realizzazione di questo libro vi era la necessità di raggiungere una catarsi personale. A questo concetto si aggiungono numerose ricerche sul tabù della morte nella società contemporanea.
In cosa consiste questo tabù?
La morte nella società contemporanea è un fatto, visto e raccontato in maniera fittizia. Penso alle scene dei film, ai telegiornali o alle trasmissioni di cronaca nera dove con l’aiuto di plastici si ricostruisce l’accaduto. La morte reale, quella vera costituita da un trauma e le sue conseguenze, non viene mai affrontata. Agli occhi della società dobbiamo sempre apparire e risultare efficienti, dinamici e perfetti in ogni situazione. Non c’è tempo e spazio per la morte. Tuttavia, quando un lutto ci tocca da vicino, non sappiamo come reagire.
Esistono quindi delle regole precise per elaborare al meglio un lutto?
Secondo me no. L’aver scritto e pubblicato questo libro è stata la mia elaborazione effettiva del lutto. Se è il momento giusto, la condivisione con altre persone può essere sicuramente un modo efficace. Ma anche i tanti silenzi possono esserlo, dipende da persona a persona. Il libro intende dare una visione poetica narrata e illustrata sul cosa significhi assimilare un lutto. Un racconto non cronologico, ma che segue l’andamento delle emozioni.
È stato difficile affrontare questo tema con un libro illustrato, piuttosto che con un libro di narrativa?
Disegnare rappresenta il mio modo naturale di esprimermi. È stato sicuramente un percorso personale, intimo e molto emotivo. A mio parere, l’illustrazione offre una visione più ampia dell’insieme. Chi guarda un’immagine può capire quello che vuole. Il messaggio c’è, ma è libero e non condizionato. Il profondo significato che per me assume da un giorno all’altro una sedia, per il lettore-fruitore può avvenire allo stesso modo con un altro oggetto. Questo processo porta la catarsi personale ad essere universale, perché condivisa dal lettore.
A differenza dei versi di Giorgio Caproni, nel titolo del libro utilizzi l’articolo determinativo “la” prima di strada. Alludi forse ad una via in particolare?
Ci ho pensato molto prima di optare per la presenza dell’articolo, ma si tratta di una scelta puramente stilistica. Nella poesia di Caproni, il poeta dialoga con la propria anima in quanto è questa a compiere la ricerca della madre defunta lungo le vie di Livorno. Nel mio caso, rivolgendomi direttamente alla persona scomparsa, la frase senza articolo poteva apparire come una minaccia volta ad un regolamento di conti. La strada in questione, invece, rappresenta il percorso della vita intorno e dentro noi stessi.
Sono previsti progetti correlati al libro?
Oltre a presentazioni e a letture online ed in presenza, l’idea con la cooperativa Narrativ (la casa editrice ndr) è di rendere questo libro il capostipite di una collana, trattando temi come la discriminazione, la violenza e la disuguaglianza di genere. Ringrazio per questo Kathrin Gschleier, la quale fin da subito ha apprezzato la mia storia e si è occupata della traduzione e pubblicazione del libro. Sarà lei a curare i nuovi testi, mentre io mi occuperò delle illustrazioni.
[Fabian Daum]
L'AUTRICE E IL SUO LIBRO
Chiara Rovescala (Pavia, 1994) vive a Bolzano e lavora come grafica, autrice, illustratrice, storyteller e visual graphic recorder.
Ha conseguito la laurea trilingue in Design e Arti e, successivamente, in Design Eco Sociale presso la Libera Università di Bolzano. Utilizza metodi di ricerca di design multidisciplinari e partecipativi, con un profondo orientamento allo sviluppo, alla mobilità e al consumo sostenibili.
Ha lavorato come illustratrice per diversi clienti locali e nazionali.
Titolo: Se ti incontrassi per la strada
Testo, illustrazioni e grafica: ©Chiara Rovescala
Traduzione: Kathrin Gschleier
Casa Editrice: Narrativ, Bressanone