L’immancabile esposizione Colle-Garasi
Dodici volte in mostra assieme per l’Associazione degli artisti
Due artisti, un’unica mostra. Le collaborazioni nel mondo dell’arte non sono di certo una rarità. Spesso avvengono per cercare nuovi stimoli, confrontarsi su un tema, o per sperimentare nuove tecniche. Altre volte, invece, avvengono per puro caso e diventano una piacevole necessità a cui è difficile rinunciare.
Ne sanno qualcosa Daniela Colle e Franco Garasi, membri dell’Associazione degli artisti che esporranno le loro opere dal 3 al 16 ottobre presso la galleria di via Bottai 4. Non per la prima, bensì per la dodicesima volta assieme. “Ormai non c’è più bisogno di chiedere la disponibilità dell’altra persona per allestire una nuova mostra l’anno successivo” commenta Colle.
“Anzi, mi dispiacerebbe molto qualora decidesse di non esporre più con me. Mi destabilizzerebbe, perché è diventata davvero un’abitudine a cui sono affezionato”, le risponde Garasi.
Appassionata di disegno sin da bambina, la formazione artistica della bolzanina Daniela Colle avviene attraverso i corsi di pittura dell’Associazione degli artisti, frequentati tra anni ‘80 e ‘90. Sotto la guida del maestro Giorgioppi, l’artista sviluppa uno stile iperrealista che caratterizza ancora oggi i suoi quadri olio su tela, volti all’esaltazione del soggetto rappresentato, spesso attraverso la tecnica del chiaroscuro o il contrasto fra colori. “Durante un’esposizione mi piace che il fruitore si fermi davanti al quadro, lo osservi, si lasci trasportare dalle emozioni che prova in quell’istante, prestando attenzione al dettaglio, alla tecnica utilizzata, alle sfumature o al chiaroscuro. I soggetti dei miei quadri sono spesso nature morte, più in particolare fiori. Nelle mostre a cui prendo parte non può mai mancare almeno una magnolia, fiore a cui sono molto legata”.
Elemento naturale protagonista anche delle sculture di Franco Garasi: è il tronco trovato durante le escursioni in montagna o scartato dai falegnami a suggerire l’opera da scolpire. “Ho l’amore nel valorizzare i tronchi. Agli occhi di molti questi appaiono come semplici pezzi di legno, ma io vedo una forma, un animale o un corpo. Ho già l’idea di cosa andrò a scolpire. Devo essere preciso, ma mai troppo, perché a guidarmi sul come realizzare l’opera è sempre e solo il legno”.
Tra i soggetti maggiormente scolpiti dall’artista di Appiano vi sono nudi femminili e motivi religiosi. Nell’ultimo anno, però, la sua attenzione si è spostata su altri protagonisti. “Oggigiorno realizzo spesso animali. Il tutto parte per caso perché volevo scolpire un gatto con legno di cedro da regalare alla mia nipotina. Poi da cosa nasce cosa e da un felino sono diventati tre, a cui si aggiungono giraffe e rane, tanto da arrivare ad avere pezzi sufficienti per la prossima mostra”.
A undici anni di distanza dalla prima mostra congiunta, la dodicesima esposizione Colle-Garasi conterà una ventina di pezzi unici tra fiori ed animali. Inoltre, nel corso della mostra sarà anche possibile estendere l’esperienza artistica: con la partecipazione di Enea Bonato, venerdì 7 ottobre alle ore 18 è in programma “L’arte in letteratura”, una serata di letture dedicate al mondo dell’arte tra le opere d’arte. “Allestire una mostra non è mai semplice. Noi ogni anno cerchiamo di proporre qualcosa di nuovo. C’è grande equilibrio nel nostro rapporto, nella nostra visione artistica e nelle nostre opere. Questa fortuna ci permette di portare avanti ogni anno la nostra collaborazione”, concludono i due artisti.
[Fabian Daum]
CURIOSITÀ SUGLI ARTISTI
Ragioniera nell’amministrazione, Daniela Colle vorrebbe presto lavorare nell’ambito dell’arteterapia, disciplina che usa le tecniche artistico-espressive combinate con quelle terapeutiche e riabilitative, per aiutare a supportare le persone in situazione di disagio personale o sociale. Negli ultimi anni l’artista ha preso poi parte ai cosiddetti “Viaggi per artisti”, itinerari che prevedono tele e pennelli in valigia per disegnare paesaggi ed emozioni.
Negli scorsi mesi il nome dell’artista Franco Garasi è balzato agli onori della cronaca per la sua “mano dimenticata”. Dagli anni ‘80 a Laives, di fronte al teatro “G. Coseri”, giace un’imponente scultura in legno raffigurante una mano aperta. A causa del passare degli anni e delle intemperie, il legno della scultura ha iniziato a degradarsi, ma l’amministrazione non ne conosceva l’autore. Lo stesso Garasi si è poi presentato dal sindaco di Laives e ha completato il restauro dell’opera.