L’erede spirituale di Francesco Valdambrini
Daniel Oberegger è uno dei tre compositori di musica tricordale esistenti
Daniel Oberegger non è solo l’erede spirituale di Francesco Valdambrini, l’inventore della musica tricordale, bensì un artista poliedrico che spazia dalla composizione di musica contemporanea alla letteratura e al cinema e tanto altro...
Come sei diventato compositore? Hai scoperto la musica come strumentista?
Sono nato in una famiglia di artisti, i miei genitori erano membri dell’Ensemble “Oswald von Wolkenstein” e il contatto con la musica era per me un’esperienza quotidiana. I miei tentarono invano di farmi studiare il flauto dolce, dovevo imparare a suonare uno strumento musicale a tutti i costi... Quindi proposi l’unico strumento che non si trovava in casa nostra (una sorta di museo di strumenti musicali), ossia la tromba. Alla fine i miei l’ebbero vinta: riuscirono a trovare una vecchia tromba in cantina, per cui ero spacciato!
Dissi loro di lasciarmi in santa pace, volevo solo un computer e me ne regalarono uno tascabile, un calcolatore programmabile di 1401 bytes di memoria, uno Sharp Pocket Computer 1401. Ottenni un bip di errore e, manipolando il chip del bip, ottenni un suono più acuto e uno più grave, coi quali realizzai delle brevi melodie. Poi arrivò il Commodor 64 e un organo a canne che potevo suonare in casa. Imparai da autodidatta a suonare l’organo e a leggere bene a prima vista: potevo suonare le numerose partiture di musica dell’800 ereditate da una prozia.
Poi è arrivato Francesco Valdambrini, noto compositore e ideatore della musica tricordale, musicista di fama internazionale...
Francesco era un amico di famiglia. Si era trasferito a Bolzano dopo esser stato docente a Vienna, proveniente da un breve periodo di insegnamento in Canada. Tramite Paolo Tomada, suo allievo, sono arrivato a conoscerlo. Andavamo a trovarlo a Zivignago, vicino a Pergine, dove abitava nel periodo in cui insegnava presso il Conservatorio di Verona, e diventai un suo allievo privato. Tra il 1988 e il 1989 Valdambrini compose la “Sonanza Infinita” per pianoforte, il manifesto della musica tricordale.
Che cos’è la musica tricordale?
È una musica non tonale che suona meglio della musica dodecafonica. In quest’ultima si cercano le dissonanze senza risolverle. Le dissonanze sono percepite come tali nella musica tonale, mentre nella musica tricordale i suoni sono percepiti né come consonanze né come dissonanze. In questo sistema non esiste una gerarchia di suoni come nel sistema tonale, dove essi svolgono delle funzioni armoniche, né esiste un’uguaglianza tra tutte le note come nella dodecafonia.
Sono già passati quindici anni dalla morte di Valdambrini. Lui sperava che la musica tricordale cambiasse il mondo, ma di musicisti tricordali siamo rimasti solo in tre: io, Paolo Tomada, docente di composizione presso la Musikschule di Innsbruck, e Alessio Silvestrini. Valdambrini era già sconvolto a causa del decadimento della cultura musicale generale di allora. Chissà cosa direbbe adesso...
Sei anche l’autore della biografia “Io, Francesco”, dedicata alla vita e all’opera di Francesco Valdrambini. Perché l’hai scritta?
Ho scritto questo libro in risposta alle tante voci, calunnie e sciocchezze che sono state raccontate riguardo la morte di Francesco. L’ho scritto in tedesco e poi è stato pubblicato in italiano. Oltre che allievo privato di Valdambrini, sono stato anche suo segretario e assistente nonché erede di tutte le sue partiture. Prima e dopo la sua morte ho partecipato a molte battaglie per far conoscere la sua musica.
Quali sono i tuoi compositori preferiti?
All’inizio Bernd Alois Zimmerman e Bruno Maderna, in seguito Francesco Valdambrini. Inoltre ho un legame e una passione particolare per Franz Schubert.
A livello filosofico quali sono state le tue influenze?
Da giovane Schopenauer e Nietzsche, poi l’utilitarismo americano.
Sei anche scrittore e regista...
Ho studiato come regista alla scuola Zelig di Bolzano e ho realizzato dei film, ora meno. Amo raccontare storie. Il mio lavoro letterario s’interseca con la musica, come nella mia rielaborazione della “Winterreise” di Schubert, dove ho cambiato completamente il testo da me inventato.
Raccontaci qualcosa delle tue composizioni.
Compongo moltissimo. Molte composizioni le creo solo per me stesso, altre non sono destinate all’esecuzione, e spazio dall’opera lirica alla musica strumentale. Diverse mie opere sono state pubblicate e a volte ho partecipato alla loro esecuzione al pianoforte e al canto. Vorrei ricordare “Solange wir noch sterben, brauchen wir den Tod” per quattro voci, pianoforte e “papere di gomma preparate”, e “Ritrovare” per dieci esecutori, registrata all’ORF assieme ad una versione ridotta della “Sonanza infinita” di Valdambrini.
[Gregorio Bardini)
L’APPUNTAMENTO
Segnaliamo questo concerto in cui saranno eseguite musiche di Daniel Oberegger.
Quintetto Re Rregebo
23/06/2022 ore 20.00 - Musikschule, Chiusa
Quintetto tricordale per archi e pianoforte in cinque tempi per il 50° compleanno di sua maestà Re Rregebo.
Enrico Pompili, pianoforte
Quartetto d’archi Amarida:
Marco Serino, violino
Johanna Wassermann, violino
Sylvia Lanz, viola
Alejandro Biancotti, violoncello
Musiche di Daniel Oberegger