Zugluft: la festa sostenibile e solidale di Bressanone
Divertimento e integrazione il 28 e 29 maggio alla Casa della Solidarietà
Un grande edificio che ospita persone di tutte le età in situazioni personali o familiari difficili, con problemi psichici e dipendenze, rifugiate e richiedenti asilo, ma non solo, anche studenti e studentesse: una casa, col calore che questo termine rievoca, la Casa della Solidarietà - Haus der Solidarität, di Bressanone.
Da vent’anni, la struttura svolge la sua attività di rilevanza sociale ponendosi come luogo d’accoglienza, incontro e crescita, ma non solo, la Casa è infatti organizzatrice di un popolarissimo festival, lo Zugluft.
Ogni anno, da tutti gli angoli della provincia e oltre, un nutrito pubblico accorre per riempirsi di musica, laboratori, confronti e piatti che profumano di Sudtirolo e terre lontane, tutto nel segno della sostenibilità ambientale, umana e sociale.
Incontriamo Toni Russo, presidente dell’associazione Zugluft, per conoscere lo spirito che anima la casa e la festa, che quest’anno si svolgerà dal 28 al 29 maggio.
Spieghiamo il nome: perché Zugluft?
La nostra festa si è sviluppata nel corso di tanti anni come un momento dedicato alle persone che vivono nella Casa della Solidarietà - Haus der Solidarität. La scelta del nome Zugluft, che possiamo tradurre con “corrente d’aria”, si riferisce al nostro desiderio di portare una ventata di novità all’interno della struttura. La nostra è una comunità alloggio dove vengono ospitate donne e uomini in difficoltà, provenienti da altri Paesi ma anche sudtirolesi, che stanno vivendo un momento difficile della loro vita. C’è chi rimane a lungo, chi per brevi periodi: per tutte e tutti la nostra casa è un ponte verso il futuro.
Qual è il pubblico che partecipa alla festa?
La festa è pensata per le persone che ospitiamo e per la comunità in cui la Casa è inserita, ovvero Milland e la vicina Bressanone, per le famiglie del posto e per i giovani di tutta la provincia. Per noi è fondamentale essere ben inclusi nella comunità locale e far conoscere la nostra attività. I riscontri in questo senso sono davvero buoni, visto che, proprio in occasione della festa, possiamo contare su molte decine di volontari che ci aiutano nel montare le tende, lavare i piatti, si occupano di mediazione e di far funzionare tutte le attività. Anche i musicisti e gli artisti di strada che partecipano alla Zugluft lo fanno con un particolare spirito e perché condividono il nostro progetto, accettando i compensi simbolici che possiamo permetterci di dare loro.
Che effetto fa ai vostri ospiti trovarsi in un meccanismo così vivace articolato?
Non sempre è facile. Una criticità che si è verificata più volte riguardava la sovrapposizione del Ramadan con la nostra festa, cosa che quest’anno non accadrà. Il digiuno rituale rendeva problematiche per gli ospiti le attività particolarmente faticose; quest’anno, invece, festeggeremo in qualche modo la fine del Ramadan. Per molti dei nostri e delle nostre giovani ospiti l’occasione è sicuramente interessante e originale, sia per quanto riguarda ciò che viene proposto sia per le attività in cui loro sono coinvolti. È capitato spesso che la festa fosse un occasione di incontro per trovare qualcuno che desse loro aiuto nella ricerca di lavoro o nell’apprendimento della lingua.
Come si concretizza il vostro impegno per la sostenibilità ambientale?
Le attenzioni richieste dai Green event noi le abbiamo sempre avute; per fare un esempio, sino dalla prima edizione della Zugluft utilizziamo le stoviglie e le posate della Casa della Solidarietà. Inoltre, da qualche anno utilizziamo dei bicchieri in plastica lavabili, che ci permettono sicurezza e sostenibilità. Riusciamo a gestire e lavare tutto questo apparato grazie alle tante nostre volontarie e volontari.
Quanto alla sostenibilità sociale?
Il nostro lavoro è teso ad aiutare le persone ospiti della struttura sostenendole in un momento particolare della loro vita, lo stesso facciamo anche con chi, pur non risiedendo nella Casa, a noi si rivolge. Tra i vari interventi che abbiamo attuato, ci sono state mostre sulle vicende delle persone profughe e sulla violenza, temi che la nostra società deve ancora affrontare quotidianamente. Durante la festa sono sempre presenti stand di associazioni ecologiste e ambientaliste, oltre all’OEW che ha sede nella casa.
[Mauro Sperandio]
Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2022 presenta progetti ed iniziative culturali con un particolare focus sulla sostenibilità ambientale.
Tutti gli articoli, con un respiro anche nazionale ed europeo, sono reperibili online: https://medium.com/scriptamanent