Il clown: l’eroe che tutti vorrebbero essere
Giuseppe Marazzi (FiloCircus) racconta la magia di portare il naso rosso
“Perché fare un’intervista proprio a me?”: al nostro incontro esordisce così Giuseppe Marazzi, nato da famiglia lombarda a Bolzano nel 1965, conosciuto anche come Bombo da grandi e piccini.
Essendo egli fondatore, regista, attore e clown di FiloCircus - compagnia che unisce l’arte circense a quella teatrale - motivi per intervistarlo ce ne sarebbero a sufficienza. Eppure pare piuttosto sorpreso, ma non abbastanza da spiazzarlo. Quindi, con grande partecipazione, Marazzi ripercorre le tappe fondamentali che hanno consacrato Bombo e FiloCircus in un viaggio volto a cogliere l’essenza del naso rosso.
Il mondo della fantasia è sempre stato caro a Marazzi. Ad avvicinarlo a questa dimensione è stato lo zio Chicco che gestiva il Cinema Teatro Politeama di Como.
“Era solito portarmi sul palco, dietro lo schermo posto sul proscenio. Partiva la pellicola e io, immerso tra figure gigantesche e suoni degli amplificatori, ero parte del film. Mi sentivo come il bimbo del Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore. Avevo sette anni e iniziai a sognare per davvero”.
Durante gli anni della scuola - diplomato all’istituto tecnico - la creatività di Marazzi prende forma attraverso disegni, imitazioni dei professori e piccole recite con i gruppi giovanili. Poi, nei primi anni ‘90, la sua formazione artistica si concretizza con l’ammissione alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Bolzano. Qui conosce alcuni dei più noti protagonisti del panorama artistico locale, tra cui il maestro Sergio Maccagnan. È stato proprio il compianto fondatore del coro Monti Pallidi a battezzare Marazzi con il nome di Bombo.
“All’epoca il maestro presentava Cantabimbo, uno spettacolo sulla falsariga dello Zecchino d’oro. Aveva bisogno di una spalla e chiese di inventarmi un clown. Mi presentai quindi con parrucca, naso, vestiti vecchi e una valigia piena di oggetti. Mi disse ‘hai bisogno di un nome. Bombo mi sembra un nome simpatico, piacerà ai bambini’. Ebbe ragione e fu un grande successo”.
Negli anni l’esperienza teatrale continua, ma Bombo viene lasciato un po’ da parte. Almeno fino a quando Marazzi non diventa padre.
“Già a 5 anni mio figlio veniva con me a teatro ed ebbi l’idea di proporre ad altri suoi coetanei un piccolo laboratorio di recitazione, senza pretese particolari. L’obiettivo era spaziare con creatività e fantasia”.
Qui i bambini iniziano a sperimentare l’interpretazione di un ruolo attraverso il gioco, fino a mettere in piedi un vero e proprio spettacolo per i genitori.
“I bimbi sentivano la responsabilità di dover fare bella figura. Per smorzare la tensione decisi di tirar fuori il naso rosso di Bombo, proponendo loro di fare i pagliacci. Al clown è consentito sbagliare e, attraverso questa figura, ciascuno ha potuto vincere le proprie inibizioni e divenire ora elefante, ora leone, acrobata, ballerino e così via”.
Bombo convince anche i genitori ad indossare il naso rosso, riuscendo ad allestire un vero e proprio spettacolo da portare a teatro. Qui viene notato da Bruno De Bortoli – presidente della Filodrammatica di Laives – che crede molto nel Circo di Marazzi. Così nel 2012 nasce ufficialmente FiloCircus, compagnia che in 10 anni di attività – e una pandemia di mezzo – vanta quasi 60 rappresentazioni.
“Ho avuto il piacere di portare in scena bambini, adulti e intere famiglie, compresa la mia. Quando poi un bimbo a fine spettacolo ti si attacca ad una gamba, ti tira i pantaloni e dice ‘ti voglio bene’, capisci che questa missione ha motivo di esistere perché è in grado di emozionare”.
È forse qui che sta il grande limite dell’adulto di oggi: cosa gli impedisce di dare svago al bambino che ha dentro di sé?
“Cresciamo con un’educazione e degli schemi che ci condizionano e sono necessari, per carità. Tuttavia, l’essere umano ha bisogno di coltivare la propria libertà come fa un bambino quando gioca. Ho fatto il clown in corsia, ho studiato Jaques Lecoq, frequento Nicola Suman. Esperienze presenti e passate che continuano a farmi crescere e mi hanno fatto capire che il naso rosso, nonostante sia la maschera più piccola al mondo, è l’unica a metterti a nudo per quello che sei. Uscire dagli schemi non è semplice, specie per un adulto. Ma se scopri il clown dentro di te, tocchi con mano la libertà”.
[Fabian Daum]
LA COMPAGNIA
FiloCircus nasce nel 2012 come settore di sviluppo delle arti circensi in seno alla Filodrammatica di Laives. Nel corso degli anni sviluppa percorsi di laboratorio per adulti e ragazzi sulla figura del clown, in ottica circense e propedeutica alla recitazione. CircoPizza, FiloCircus Show e Sogno sono le produzioni con cui il gruppo coeso e affiatato di attori, clown e acrobati si è affermato nel settore. Prossimo obiettivo? Allestire un nuovo laboratorio didattico.